PALERMO – Prima ancora che elementi investigativi sono la fotografia di una fetta di città che chiede favori alla mafia. Che ritiene opportuno cercare una scorciatoia, non importa che puzzi di malaffare, piuttosto che fare valere le proprie ragioni per le vie legali. Probabilmente perché sa bene che gli tocca vedersela con qualcun altro che gode, anch’egli, dell’appoggio della gente che conta negli ambienti criminali.
“Corona Giuseppe – scrive il gip Antonella Consiglio nell’ordinanza di custodia cautelare – si è spesso prodigato per recuperare crediti a favore di soggetti a lui vicini, forte della sua appartenenza a Cosa Nostra e della forza intimidatrice che deriva dal vincolo associativo”.
A Corona, arrestato assieme ad altre ventisette persone nel blitz antimafia della Polizia valutaria si sarebbe rivolto un dentista. Il medico aveva affittato dei magazzini nella zona di piazza Marina, solo che l’inquilino non pagava la pigione. “… o ci da le chiavi o insomma se lui se lo vuole tenere perché gli deve pagare l’affitto giusto?”, diceva Corona al dentista che aveva locato altri due immobili ad un’altra persona, Alessandro. Con Alessandro sarebbero stati molto più pazienti, anche perché di cognome faceva D’Ambrogio e al momento “non c’è”. Un’assenza forzata visto che Alessandro D’Ambrogio, nel 2014 come oggi, si trovava in carcere perché è stato il capomafia di Porta Nuova.
E così Corona incontrò l’affittuario: “… e lascialo perdere Alessandro perché per ora è carcerato… poi se ne riparla, se se la deve comprare… se se la deve lasciare… quello che è… quindi tu per oggi gli hai pagato l’affitto?”. In effetti l’inquilino ammetteva che “è da un paio d’anni che non gli pago più niente… non glielo pago da quando è che lui dice che se la deve vendere… ci dobbiamo mettere d’accordo per comprarla e compagnia bella”.
“Ma lui non paga l’affitto da 10 anni Giuseppe…”, precisava il dentista a Corona. L’inquilino aveva cercato protezione in un altro esponente della criminalità organizzata, rimasto ignoto ma di sicuro meno potente di Corona: “Vedono una persona pulita ed onesta come te… e allora dice… di questo scemo me ne posso approfittare hai capito?… aspettiamo questi giorni., dopodiché o ci lascia il magazzino o ci da il mensile… va bene?”.
L’epilogo della storia fu registrato dalle microspie alla fine del 2014. Ascoltami – diceva Corona al dentista – quello mi ha portato i due mensili, settembre e ottobre… la chiave ce l’ho io”.