Auto blu per i pomodori: Galvagno "può fare quello che vuole"

Auto blu e sirena per i pomodori: “Il presidente può fare quello che vuole”

Cosa emerge dagli atti giudiziari

PALERMO – Il suo autista, prima ancora del presidente dell’Ars, era convinto di potere usare l’auto blu, un’Audi A6, come un taxi per parenti e amici di Gaetano Galvagno e per sbrigare piccole faccende di vita quotidiana per conto del politico.

“Ho tremato quando ho letto”, ammise Giuseppe Cinquemani, figura centrale dello staff di Galvagno, discutendo con l’autista Roberto Marino. Il riferimento era alle notizie sui guai giudiziari per l’utilizzo dell’auto blu dell’ex presidente del parlamento siciliano Gianfranco Miccichè.

“Siamo sicuri che siamo coperti?”

Miccichè, oggi deputato, è sotto processo per truffa e peculato in una vicenda sovrapponibile a quella di Galvagno. Così è per l’accusa, ma non per l’autista. “C’è una frase nell’articolo che mi fa tremare… che (Gianfranco Miccichè ndr) non la utilizzava la macchina solo per cosa istituzionali ma anche per cose private. Dico noi siamo sicuri che siamo coperti sotto questo aspetto?”, chiedeva Cinquemani. L’autista rispondeva: “Il presidente ce l’ha ad personam… può fare quello che vuole”. Cinquemani insisteva: “Ok, dico nel regolamento è chiara questa cosa è giusto?” “Sì certo”, tagliò corto l’autista.

Anche il presidente, per la verità, stando alle parole pronunciate dopo l’audizione al collegio dei probiviri di Fratelli d’Italia, è convinto di non avere commesso illeciti: “Ho già dimostrato come eventualmente sia stato interpretato sino ad oggi il regolamento e ho ribadito la necessità di redigerne uno nuovo che possa essere chiaro e non equivoco in futuro”.

Kebab, prosecco e pomodorini

In attesa degli sviluppi giudiziari restano agli atti gli oltre sessanta viaggi contestati dalla magistratura a Galvagno nell’ipotesi di peculato. A bordo sono saliti i tanti: la mamma (con il cane), la sorella, la cugina, lo zio, amici e amiche. Alcuni utilizzi sono quantomeno insoliti se visti sotto l’angolatura delle esigenze di servizio e rappresentanza del presidente Galvagno.

L’autista ad esempio per conto del politico andò a comprare ricotta salata, kebab, patatine fritte, sushi, Aperol e prosecco. Un’altra volta si trattò di pomodorini ed essendo in ritardo l’autista, suggeriva a Giorgia Galvagno – a bordo dell’auto blu c’era la sorella del presidente – di percorrere tutte le corsie preferenziali. Ultimata la commissione tornarono verso casa e per arrivare prima possibile Martino accese il lampeggiante.

L’aria condizionata per i fiori

Di fretta andavano anche il giorno in cui Giorgia Galvagno andò dal fioraio: “Dobbiamo ritirare dei mazzi di fiori da parte di Gaetano… li mettiamo nel cofano dobbiamo portarli a Catania”. “Ma qua diventano uno schifo”, diceva Marino che suggerì la soluzione: “Mettiamoli qua con l’aria condizionata con il caldo che c’è”.


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