PALERMO – Giochi ancora aperti per la vice presidenza dell’Ars. L’elezione è all’ordine del giorno della seduta parlamentare di domani (alle 12), ma al momento il centrodestra, cui per prassi istituzionale dovrebbe andare la carica rimasta scoperta dopo le dimissioni di Salvo Pogliese (Fi) eletto a Strasburgo, è diviso. Forza Italia punta su Santi Formica della lista Musumeci, che può contare anche sull’appoggio dei deputati del Pid-Cantiere popolare. Manca però l’accordo con Ncd e Mpa, che mantengono in queste ore le candidature di Nino D’Asero e Giovanni Di Mauro. Fa partita a sé il Movimento 5stelle, il secondo gruppo parlamentare per numero di deputati, che candida Francesco Cappello e che potrebbe ricevere voti trasversali. Di fronte a una opposizione così frastagliata, ma lo scenario potrebbe mutare alla luce di una serie di riunioni informali in programma tra questa sera e domattina, determinanti saranno le scelte della maggioranza. Ma anche qui, il fronte non sembra compatto. Secondo boatos parlamentari, parte dell’Udc potrebbe convogliare i propri voti su Formica che ha appeal anche tra qualche dem, mentre nei gruppi minori della maggioranza si fa spazio il nome di Di Mauro.
L’ago della bilancia è il Pd, il gruppo più numeroso all’Ars. In teoria di fronte a una opposizione così divisa, il Pd potrebbe tentare il “colpo” convergendo su un proprio candidato (qualche nome già circola), ma questa scelta creerebbe ulteriori irrigidimenti nei rapporti con gli altri gruppi parlamentari dato che i posti chiave del Consiglio di presidenza sono già nelle mani della maggioranza. Difficile trovare la quadra, anche perché tra i partiti e nei partiti non mancano tensioni e divisioni su tanti temi politici e l’elezione del vice presidente potrebbe essere occasione di prove muscolari per nuovi assetti.