Legionella al nido Aquilone di Palermo: genitori esasperati

Asilo chiuso da un mese per la legionella, i genitori: “Abbandonati”

Il Comune: "Riapertura prevista per la prossima settimana"

PALERMO – Tutti a casa da un mese: a scuola c’è la legionella. La struttura è però chiusa ormai da un mese e decine di famiglie si sono trovate a far fronte ai disagi. Succede all’asilo comunale “Aquilone” che si trova in via Maggiore Toselli a Palermo. La struttura ha chiuso i cancelli il 21 ottobre, provocando grande preoccupazione tra i genitori che oggi si definiscono “indignati”. A parlare chiaro è il cartello appeso all’ingresso:

“Genitori e bimbi penalizzati”

“Non abbiamo notizie, siamo ancora in attesa – dicono -. Nel frattempo sono stati messi a disposizione altri asili, ma sono distanti dalle zone in cui abitiamo. La maggior parte di noi lavora, è davvero complicato gestire questa situazione dal punto di vista organizzativo, economico e psicologico”.

Le analisi e la chiusura

Il batterio è stato rilevato nelle reti idriche durante i controlli periodici effettuati dal Comune di Palermo. “Dopo la chiusura – proseguono i genitori – l’ufficio preposto del comune ha dirottato i bambini e le insegnanti presso altri asili dislocati in varie zone della città, purtroppo spesso lontane dalle abitazioni delle famiglie. Questo ha comportato non solo un grande stress per i bambini, che avevano appena iniziato ad ambientarsi al Nido Aquilone, ma anche per i genitori, che si trovano a dover conciliare impegni lavorativi e familiari in una situazione di “emergenza”, che a causa dell’inefficienza amministrativa, perdura da quasi un mese”.

I tempi si sono poi ulteriormente prolungati: “Il trattamento di iperclorazione per eliminare il batterio – dicono i genitori – è stato effettuato solo il 31 ottobre, ben dieci giorni dopo la chiusura della scuola. Il Comune non aveva una ditta pronta a intervenire per gestire l’emergenza, nonostante questi controlli siano, a detta loro, programmati periodicamente? Si chiedono i genitori.

“Nessuna risposta”

“Il 3 novembre è stato effettuato un campionamento dell’acqua – continuano – che richiede un’attesa di 7-10 giorni per la proliferazione del batterio e la conseguente analisi. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna notizia ufficiale sull’esito delle analisi e sulle tempistiche per la riapertura dell’asilo. Nonostante le numerose chiamate, email e Pec inviate all’ufficio competente, non c’è stata alcuna risposta”.

“Bimbi a casa o in strutture private”

E nel frattempo, alcune famiglie hanno preferito rivolgersi a strutture private. “Altri bambini – sottolineano – nonostante il servizio pagato e non usufruito, sono a casa da quasi un mese. Altri hanno frequentato pochissimo proprio a causa del disagio delle famiglie dovute alla distanza, al traffico e alla difficoltà di ambientamento in un nuovo luogo”.

“Altri ancora, non hanno potuto usufruire dell’orario prolungato, che non è stato più attivato da parte dell’amministrazione, causando gravi disagi ai genitori lavoratori. Nessuna comunicazione è stata fatta, inoltre, in merito alla cancellazione o al rimborso delle rate mensili già versate. Siamo esasperati dalla mancanza di informazioni, chiarezza e supporto da parte dell’amministrazione”.

Il Comune: “Riapertura a breve”

La riapertura, stando a quanto comunica l’Ufficio Servizi Educativi e Scuola dell’Infanzia del Comune di Palermo, dovrebbe avvenire a breve. “Tra sabato e domenica dovremmo avere l’ufficialità, con tanto di certificazione, che ci permetterà di disporre il riavvio delle attività. La riapertura è così prevista tra lunedì e martedì della prossima settimana”.


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