CALTANISSETTA – Quattro capi-promotori e sette gregari. Così la procura di Caltanissetta ricostruisce l’organigramma degli uomini della droga finiti in carcere ieri nel blitz dei carabinieri.
C’era un asse degli stupefacenti fra le province di Caltanissetta e Palermo. A Riesi è stata scoperta la più grande piantagione di marijuana mai individuate in Sicilia. Oltre 20.000 piante di cannabis che una volta lavorate avrebbero prodotto droga per 16 milioni di euro. Al vertice dell’organizzazione ci sarebbero Salvatore Cutaia (Riesi), 54 anni, Giuseppe La Marca (Mazzarino), 38 anni, Gaetano Cordova, (Palermo), 66 anni, Salvatore Martini (Belmonte Mezzagno), 50 anni.
Gli altri partecipi sarebbero Giovanni Lonobile, (Caltanissetta), 32 anni, Massimiliano Cottonaro (Palermo), 43 anni, Pietro Canestro (Palermo), 40 anni, Atanasio Fava, (Palermo), 38 anni, Nunzio Settimo (Partinico), 46 anni, Antonino Chiovaro (Palermo), 30 anni, Pietro D’Angelo (Palermo), 37 anni.
A ciascuno il proprio ruolo. Cutaia, operaio forestale con precedenti per stupefacenti, avrebbe creato i contatti con i palermitani Martini e Cordova. La Marca è il proprietario del fondo dove è stata impiantata la coltivazione. Una piantagione su cui vigilavano 24 ore su 24 grazie a un impianto di videosorveglianza.
Gli indagati erano guardinghi, non a tal punto da sfuggire ai radar dei carabinieri del nucleo investigativo di Caltanissetta. Parlavano pochissimo e usavano col contagocce i telefonini. Gli investigatori hanno seguito i palermitani durante gli spostamenti in trasferta per prendersi cura delle piante. L’indagine è iniziata il 2 giugno dello scorso anno dopo il rinvenimento a Butera di 15 mila piante di marijuana. La scoperta venne fatta dai carabinieri della stazione di Riesi.
Durante le indagini, coordinate dalla Dda di Caltanissetta, guidata d procuratore Salvatore De Luca, sono state ricostruite tutte le fasi dell’attività illecita: dal trasporto delle piantine all’interno di plateau occultati in doppifondi ricavati su cassoni di camion, alla piantumazione e all’irrigazione. Lo scorso 21 giugno, in contrada Figotto, a Riesi, i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato Cordova, Cottonaro, La Marca e Settimo.
Le piante di cannabis erano nascoste tra le viti per sfuggire all’occhio dei droni. È stato l’ultimo tassello della ricostruzione che ha retto al vaglio del giudice per le indagini preliminari Fabiola Iannelli che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare