PALERMO – “Il voto dell’assemblea del Pd è stato certificato confermando l’approvazione del regolamento congressuale”.
Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd, conferma a LiveSicilia che Igor Taruffi, responsabile dell’organizzazione del partito, ha validato il responso della votazione all’Astoria Palace.
Ma gli iscritti vicini a Orfini e Bonaccini annunciano il ricorso.
Pd Sicilia, il voto dell’assemblea e le tensioni
Un’assemblea infuocata, tra urla, spintoni e insulti. Poi il voto, con lo schieramento contrario alla segreteria di Barbagallo che contestava la regolarità delle procedure.
E ancora tensioni, dopo la proclamazione dei risultati, con Taruffi al centro delle contestazioni, mentre i sostenitori delle primarie abbandonavano i lavori per protesta.
Quindi il coro di “vergogna”, con i deputati regionali Fabio Venezia, Tiziano Spada e Giovanni Burtone furiosi.
A fine assemblea, poi, arrivava la richiesta di controllare chi effettivamente fosse titolato a collegarsi e votare. E Taruffi rassicurava tutti sulle verifiche, che sarebbero avvenute in un secondo momento.
“Risultato certificato”, ma scatta il ricorso
Adesso non ci sono più dubbi, almeno per Anthony Barbagallo: “Il regolamento è stato approvato, Taruffi aveva detto che il risultato sarebbe stato oggetto di certificazione e adesso è stato certificato”.
Ma fonti dello schieramento contrario a Barbagallo spiegano che “screenshot alla mano, su 206 votanti solo 88 avevano diritto”. Sul totale dei connessi online ci sarebbero stati “52 utenti con profili falsi e 64 persone che non facevano parte dell’assemblea”.
Questi elementi sono al centro del ricorso, “in preparazione”, che sarà presentato a stretto giro alla commissione di garanzia del Pd. Per gli orfiniani e i bonacciniani, quindi, la partita è tutt’altro che chiusa.