Atroce omicidio a Calatabiano |Indagini sulle frequentazioni - Live Sicilia

Atroce omicidio a Calatabiano |Indagini sulle frequentazioni

Indagini serrate per individuare l’autore del brutale omicidio della 75enne Maria Ruccella, da tutti conosciuta come signorina Amalia. LA CRONACA DI IERI

le indagini sull'anziana uccisa
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CALATABIANO. E’ caccia all’autore dell’efferato delitto compiuto ieri pomeriggio nel centro di Calatabiano.

Vittima la 75enne Maria Ruccella,   da tutti conosciuta come la signorina Amalia, pensionata, ferita al capo con una bottiglia di vetro e poi colpita mortalmente alla gola, nella propria abitazione di vicolo Soldato Giovanni Ponturo, da ieri sottoposta a sequestro. Sarebbe stata proprio quest’ultima lacerazione, molto profonda, a causare il decesso dell’anziana, giunta in elisoccorso all’ospedale Cannizzaro di Catania in condizioni disperate. Lo stato della casa, completamente a soqquadro, lascerebbe presupporre che si sia trattato di una rapina finita male.

Fino a notte fonda i carabinieri del Ris di Messina e del Sis, Sezione Investigazioni Scientifiche, di Catania hanno lavorato all’interno dell’abitazione della vittima, raccogliendo e repertando ogni minima traccia biologica, nella speranza di incastrare l’omicida. A lungo i carabinieri della Compagnia di Giarre, che conducono le indagini con il Nucleo Investigativo di Catania, hanno ascoltato i vicini di casa su quanto notato di strano tra le 14 e le 15, e sulle abitudini e conoscenze della 75enne. Due di loro, condotte in Caserma, avrebbero raccontato di aver notato intorno alle 15 la presenza in zona di due sconosciuti. Una testimonianza su cui si cercano riscontri, soprattutto visivi. Per questo è stata disposta l’acquisizione di tutti i nastri registrati dagli impianti di videosorveglianza della zona. Quelli di un’agenzia di via Tommaso Romano e, soprattutto, del cineteatro comunale, che si trova a pochi metri dall’abitazione della vittima, sono stati ieri stesso visionati. Richiesti anche i nastri delle telecamere di una banca e dell’ufficio postale, dove ieri mattina l’anziana si era recata a piedi, intorno alle 11 e 30, per pagare dei bollettini. Forse qualcuno l’ha seguita ed ha supposto che la donna fosse andata a ritirare la pensione. Tutte ipotesi su cui gli investigatori stanno lavorando. Anche il colonnello Francesco Gargaro, da poco alla guida del Comando provinciale dei carabinieri, è giunto a Calatabiano per seguire da vicino le indagini. Sul posto poco dopo è arrivato anche il sostituto procuratore di Catania Pasquale Pacifico che, dopo aver visionato la scena del crimine, ha compiuto anche un sopralluogo nell’isolato. A fornire supporto ai militari dell’Arma anche gli agenti della sezione investigativa del Commissariato di Acireale e la sezione omicidi della Squadra mobile di Catania.

LA VITTIMA. A Calatabiano la cittadinanza ha appreso con sgomento la notizia del brutale omicidio della signorina Amalia, conosciuta e benvoluta da tutti. Una donna minuta, nubile e senza figli, sempre attorniata da amici. Solare ed espansiva, nonostante gli acciacchi dell’età, continuava ad essere autonoma ed indipendente. Solo pochi giorni fa era andata a rinnovare la propria patente di guida. Non perché volesse continuare a portare l’auto ma, diceva, per le emergenze. A fornire un ritratto della vittima è il primo cittadino di Calatabiano Giuseppe Intelisano, legato alla 75enne da un’amicizia di famiglia. “I miei suoceri erano molto legati ad Amalia – ricorda il sindaco – Una donna sempre disponibile e generosa con tutti. Probabilmente è stata vittima della sua eccessiva disponibilità. Pur non vivendo nell’agio, ha sempre messo a disposizione degli altri quel poco che aveva. Ricordo – prosegue Intelisano – un episodio in particolare che la dice lunga su quanto fosse generosa. Per aiutare una signora rumena, che aveva necessità di rientrare nel proprio Paese, si mobilitò per lei, contribuendo anche economicamente con una piccola quota. Quanto accaduto mi riempie di grande amarezza, tristezza ed anche rabbia. Ho piena fiducia nel lavoro degli investigatori che, sono certo, riusciranno ad individuare i colpevoli. Voglio sperare – conclude il primo cittadino – che gli autori non siano cittadini calatabianesi”.

LE IPOTESI. Sarebbe entrato dalla porta d’ingresso, trovata forzata, l’autore della rapina. Al momento l’ipotesi più plausibile è che sia stata una sola persona ad agire. Ma sarebbero ancora troppo pochi gli elementi certi. La porta dell’abitazione, trovata chiusa dall’interno dalla donna che ha lanciato l’allarme, poco dopo le 14 e 30, dopo aver sentito i lamenti della vittima, lascerebbe pensare che il rapinatore sia fuggito attraverso il cortile interno della casa e, poi, dai tetti delle abitazioni limitrofe. I carabinieri della scientifica hanno setacciato l’intero isolato per ricostruire il possibile percorso battuto dal fuggiasco. Ma un’altra ipotesi che si fa strada è che ad uccidere l’anziana sia stata una persona che conosceva la donna e le sue abitudini. Probabilmente la vittima, descritta da tutti come una donna di carattere e battagliera, colta nel sonno dal suo carnefice, ha reagito e lo ha riconosciuto, forse dopo avergli scoperto il volto travisato. Anche l’arma utilizzata per uccidere, una bottiglia di vetro, potrebbe far pensare ad una reazione improvvisata e non premeditata. Il rapinatore, divenuto omicida, avrebbe poi messo a soqquadro i locali in cerca dei soldi, fuggendo poco dopo forse a mani vuote.


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