di RICCARDO LO VERSO Blitz della polizia fra Palermo, Catania, Agrigento e Milano. Smantellata la banda che gestisce le rotte della disperazione. Il procuratore Lo Voi: "Tutti i dati emersi da questa indagine verranno comunicati a Eurojust e a Europol".

Il professionista non avrebbe dichiarato un milione e 200 mila euro al fisco. Per lui è scattata la denuncia e il sequestro per equivalente. Si continua ad indagare nel mondo delle liquidazioni per gli incidenti stradali.

Dopo l'archiviazione dell'inchiesta penale arriva anche l'assoluzione della Corte dei conti. Non ci fu sperpero di denaro pubblico nei lavori per la residenza sanitaria assistita di Piana degli Albanesi. Tra gli assolti, l'ex manager Salvatore Iacolino.

Erano tutti finiti in manette nell'estate del 2013 in un blitz della Sezione antirapina della Squadra mobile di Palermo. Diciotto gli indagati. Molti sono già stati condannati in un altro processo

Lo scontro religioso fra i disperati stipati nelle carrette è un fatto nuovo che preoccupa i magistrati. Il procuratore di Palermo, Franco Lo Voi, che ha chiesto il via libera al ministro della Giustizia per fermare i quindici presunti assassini, parla di “squarcio sconcertante”.

La storia di due imprenditori della provincia di Palermo testimonia che solo la denuncia libera dal racket. Gli esattori del clan mafioso sono stati ammazzati, ma qualcuno ha sempre preso il loro posto.

Rosa Anaclio scoppia in lacrime quando ricorda la macabra sorte toccata al marito, Antonino Zito. Ucciso a pistolettate nel 2012 e poi bruciato nel quartiere Bonagia. Ecco il suo drammatico racconto davanti ai giudici della Corte d'assise.

“Anche oggi non mi ha sparato nessuno” è il titolo del secondo romanzo di Riccardo Arena, cronista giudiziario e presidente dell'Ordine dei giornalisti siciliani. Una frase che sintetizza la voglia di normalità e al tempo stesso di anormalità di chi ha la ventura di vivere dalle nostre parti e rischia di annoiarsi, in un mondo in cui (ma è solo un sogno) conta unicamente chi è minacciato ma in realtà la mafia, così come la jihad, sembrano storie o mai esistite o di ragazzi che vogliono solo cambiare il mondo.

Dal magazzino di via Ingham, a Brancaccio, spariva di tutto. Il gasolio finiva nelle officine meccaniche di parenti e amici degli indagati. Stessa cosa con la merce della società nata sulle ceneri dell'Amia, rivenduta in una bancarella a Ballarò.

Il primario del reparto di Chirurgia plastica dell'ospedale palermitano aveva addebitato i conti in rosso alla presunta truffa delle cartelle cliniche. L'assessore Lucia Borsellino, sentita dai pubblici ministeri, disse che le cause del crollo del fatturato andava cercata altrove. Erano i giorni in cui si dimetteva il commissario Giacomo Sampieri voluto dal presidente della Regione, Rosario Crocetta.

Blitz del commissariato di Brancaccio contro un gruppo di operai della Rap. La Procura della Repubblica ha disposto una serie di perquisizioni. Per altri quattro dipendenti è scattato l'obbligo di presentazione in commissariato.

Fabio Chianchiano all'inizio ha provato a difendersi dall'accusa di avere ammazzato Franco Mazzè per le strade dello Zen. Poi, incalzato da pm e poliziotti, ha ricostruito la mattinata di follia alla periferia di Palermo.

Il Gip archivia l'inchiesta su Dario Sajeva ma soprattutto “smonta” il metodo del sistematico ricorso alla denuncia da parte di Matteo Tutino, il primario della Chirurgia plastica dell'ospedale palermitano, politicamente vicino al presidente della Regione. Cascio: "Tutino altro non è che il modello Crocetta".

La donna dovrà rispondere di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Oggi è stata prelevata dai carabinieri e portata al carcere di Pagliarelli.