Gli automobilisti italiani potrebbero dover affrontare un aumento dei pedaggi autostradali a partire dal prossimo 1° agosto. Un emendamento proposto dai relatori al decreto Infrastrutture mira a incrementare il canone annuo corrisposto ad Anas, con un rincaro di 1 millesimo di euro a chilometro per tutte le classi di pedaggio. Questa misura, secondo la relazione tecnica all’emendamento, dovrebbe generare circa 90 milioni di euro annui per far fronte ai crescenti fabbisogni di Anas.
Le nuove tariffe e le categorie interessate
L’aumento proposto ammonta a un euro ogni mille chilometri e interesserà tutte le categorie di veicoli. Nello specifico, l’incremento sarà di 1 millesimo di euro a chilometro per le classi di pedaggio A e B (che includono auto, SUV, camper e moto) e di 1 millesimo di euro a chilometro per le classi 3, 4 e 5 (che contano gli assi di camion e traini). La data di entrata in vigore è fissata per il primo giorno del mese successivo a quello di entrata in vigore della disposizione, ovvero, considerati i tempi dell’iter parlamentare del decreto, dal 1° agosto.
I motivi dell’aumento
L’incremento dei pedaggi è giustificato dalla necessità di “coprire in modo definitivo il fabbisogno di risorse che negli ultimi anni è strutturalmente aumentato”. La relazione tecnica specifica che tale aumento è dovuto in particolare alla ridefinizione della rete in gestione Anas e all’incremento dei costi per l’illuminazione pubblica delle strade e altri costi per le attività di Anas, non coperti dall’attuale Contratto di Programma.
Il fabbisogno incrementale, pari ai 90 milioni di euro attesi, è coerente con le stime elaborate in fase di redazione del Contratto di Programma 2021-2025. Inoltre, a partire dall’annualità 2025, si renderà necessario coprire i fabbisogni derivanti dall’aumento della rete in gestione Anas a seguito del prossimo conferimento delle “strade di rientro” della Regione Veneto e della Regione Piemonte.

