Avviata la digitalizzazione| della Bibbia del Cavallini - Live Sicilia

Avviata la digitalizzazione| della Bibbia del Cavallini

Il capolavoro miniato, risalente al XIII secolo e appartenuto a Placido Maria Scammacca, potrà essere così consultabile online.

Biblioteca ursino recupero
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CATANIA – Passa dalle nuove tecnologie il rilancio della biblioteca Ursino Recupero e precisamente dalla digitalizzazione del patrimonio storico scientifico antiquario più pregevole come la Bibbia del Cavallini, il capolavoro miniato , risalente al XIII secolo, dei padri cassinesi, di commissione vaticana, appartenuto a Placido Maria Scammacca. Una digitalizzazione che permetterà agli studiosi e a chi ne avesse curiosità, di poter consultare on line i preziosi codici. Alla nascita del progetto hanno assistito il sindaco Enzo Bianco, l’assessore ai Saperi e alla Bellezza Condivisa Orazio Licandro, la direttrice della Ursino Recupero Rita Carbonaro, il direttore dell’Istituto per i beni Archeologici e Monumentali del Cnr di Catania Daniele Malfitana.

Presenti anche Aldo Gangemi, docente della Sorbona di Parigi e Primo ricercatore dell’Istituto di Scienze e Tecnologie del Cnr, Stefania Pafumi del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Ida Buttitta della soprintendenza ai Beni Culturali, Salvo Giuffrida presidente della Commissione consiliare Cultura. “Un giorno importante e di rilievo nazionale per la Cultura- ha detto Bianco-, fino a poco tempo fa la città esprimeva preoccupazione per le sorti della sopravvivenza della Ursino Recupero. Oggi, non soltanto la Biblioteca ha recuperato una funzionalità adeguata e sono stati avviati i lavori di restauro ma sono state assicurate anche le risorse per una vita dignitosa e lanciati progetti per la fruibilità del patrimonio. Un salto di qualità che oggi riguarda i beni più preziosi custoditi nella biblioteca come la Bibbia. Ringrazio per questo anche il Cnr che ci pone all’avanguardia con il progetto di digitalizzazione”. Il programma riguarda manoscritti e libri antichi e rari del fondo Benedettino della biblioteca che saranno digitalizzati attraverso uno scanner planetario, parte del progetto “Science and technology digital library” finanziato e coordinato dal Cnr e condotto dall’Istituto per i Beni Archeologici di Catania in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università e con la Ursino Recupero.

“Con questa iniziativa- ha detto l’Assessore Licandro- usciamo dai tempi bui, dimostrando il valore del lavoro di squadra che ha coinvolto l Comune, il CNR, l’Università, la Sovrintendenza e la Biblioteca. Un progetto che serve adesso alla comunità scientifica ma che più avanti si trasformerà anche in un progetto di fruizione turistica”. La direttrice della Biblioteca Ursino Recupero, Rita Carbonaro, ha espresso soddisfazione per “la nuova visibilità della biblioteca”. La biblioteca, ha annunciato la direttrice, si doterà di una teca blindata per esporre la Bibbia del Cavallini. “E’ un progetto di grande impatto –ha detto Malfitana- anche fuori dai confini nazionali. Ed è da segnalare il fatto che saranno impegnati giovani studiosi assegnisti che sono stati formati”. Ma il rilancio della Ursino Recupero, di pari passo con il rilancio del turismo culturale, non si ferma alla digitalizzazione del patrimonio librario. Aldo Gangemi, docente alla Sorbona ed esperto di tecnologie semantiche per il CNR, ha annunciato che è allo studio , con la collaborazione del Comune di Catania, una App per la fruizione delle opere della biblioteca attraverso i dispositivi mobili. La Biblioteca Ursino Recupero conserva oltre 270mila volumi tra cui alcuni pezzi rari tra cui, oltre alla Bibbia miniata in oro di Pietro Cavallini, il codice del Varnucci il Vecchio del ‘400, il libro di teoretica musicale medievale, studiato dagli esperti di tutto il mondo, una copia quattrocentesca di Dante, una bellissima cronaca benedettina, senza contare le duemila pergamene, incunaboli, cinquecentine, erbari secchi e dipinti.

 

 


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