Bagheria: spaccio crack, domiciliari al posto del carcere

Condannato per spaccio di crack: domiciliari al posto del carcere

La droga nascosta tra i rifiuti

Due anni di detenzione domiciliare per Giovanni Napolitano, imputato per avere spacciato crack. La condanna è stata inflitta dal Tribunale di Termini Imerese. In precedenza il fratello Sebastiano era stato condannato a un anno di carcere.

Il 23 agosto 2023 i carabinieri di Bagheria si erano appostati in abiti civili fra via Giotto e via Lanza dove da giorni avevano notato uno strano viavai. Non si sbagliavano.

I due fratelli arrivavano in scooter e trattavano con i clienti. La droga veniva nascosta tra i rifiuti. Sebastiano Napolitano fu arrestato in flagranza di reato e condannato a un anno per spaccio di lieve entità. Il processo di appello inizierà il 13 novembre.

Diverso il caso dell’altro imputato che si era dileguato. Le indagini sono proseguite: gli accertamenti tossicologici hanno dimostrato la purezza dello stupefacente. L’imputato aveva precedenti specifici e rischiava la stangata. Le pene possono andare da 6 a 20 anni.

L’avvocato Raffaele Delisi

“Nonostante la purezza dello stupefacente, è stato dimostrato che si trattava di un piccolo spaccio di strada punibile come fatto di lieve entità – spiega l’avvocato Raffaele Delisi – sfruttando la novella legislativa della riforma Cartabia che consente di sostituire la pena carceraria in detenzione domiciliare già nel momento dell’emissione della sentenza senza rivolgersi al Tribunale di Sorveglianza”.


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