PALERMO – Chi pensava che il caos legato alla panchina del Palermo si fosse chiuso con la salvezza acquisita all’ultima giornata contro il Verona si sbagliava di grosso. Il rapporto fra Davide Ballardini e il club di viale del Fante potrebbe infatti concludersi per la terza volta in meno di un anno e sopratutto dopo un ritiro precampionato e due giornate disputate con un solo punto conquistato. A portare il tecnico romagnolo a questa drastica decisione, poi rientrata nella stessa giornata di ieri con lo stesso Ballardini presentatosi regolarmente al campo d’allenamento di Boccadifalco per condurre la sedute dei suoi in vista della gara di giorno 10 contro il Napoli, sono state con tutta probabilità le parole al vetriolo del patron rosanero, che in un’intervista al Corriere dello Sport criticava senza mezzi termini l’approccio del suo allenatore sia con Sassuolo che con l’Inter.
Un’uscita per nulla gradita dall’ex Bologna e Lazio che per tutta risposta intorno all’ora di pranzo avrebbe fatto presente alla dirigenza la sua volontà di rescindere il contratto che lo lega al club di viale del Fante prima ancora della naturale scadenza annuale dell’accordo con il sodalizio siciliano. Ballardini, che al termine della passata stagione percepì 700mila euro netti compreso di premio salvezza, all’inizio della nuova stagione ha sottoscritto un nuovo contratto sulla base di 400mila euro più premi dopo un tira e molla con lo stesso Zamparini che già prima del ritiro austriaco aveva pensato a rimpiazzare il suo attuale allenatore. In quel periodo i nomi che circolarono furono quelli emergenti dei vari Oddo e Stellone e, quello più esperto, di Edy Reja ma alla fine non se ne fece nulla con i calciatori che ritrovarono lo stesso tecnico della salvezza anche a Bad.
Che fra presidente e allenatore non corresse buon sangue s’intuì poi anche prima dell’esordio in campionato contro il Sassuolo con l’imprenditore friulano che a chiare lettere chiese al suo tecnico di non interferire con le operazioni di mercato condotte, poi le parole di ieri “Lui contento del mercato? Non mi interessa che lo sia. Contenti dobbiamo esserlo io e il mio direttore sportivo. L’interlocutore di Ballardini è Faggiano. Da qui a Natale pensiamo a giocare. Se ci manca qualcosa, se ne parla. Non penso che il tecnico possa navigare tra tanti moduli. Vediamo cosa farà. Ho mandato a casa Iachini perché non aveva più gioco, se anche Ballardini diventa come lui mi crea difficoltà. A Milano ci siamo difesi. Come in casa, contro il Sassuolo, nel primo tempo, sbagliando”.
Da lì i colloqui avvenuti fra Ballardini con il presidente, prima, e il direttore sportivo, poi, per discutere i termini di una risoluzione contrattuale che è ormai nell’aria ma si attende ad ufficializzare, forse per permettere l’arrivo contestuale di Roberto De Zerbi, pupillo da diverso tempo di Zamparini, o Edy Reja, allenatore più preparato ma probabilmente meno disposto ad intavolare una discussione con un presidente vulcanico come quello rosanero viste anche le comuni origini friulane. Ecco che nelle prossime ore il nome dell’ex allenatore del Foggia, capace di portare i ‘satanelli’ allo spareggio play-off per la serie B la scorsa stagione contro il Pisa di Gennaro Gattuso, potrebbe legarsi per la prima volta ad un club di serie A nel tentativo di trasformare il gioco dei rosanero considerato poco convincente al momento da parte del presidente Zamparini. Il giovane allenatore di Brescia, che già da Ferragosto si tiene in contatto con il numero uno dei siciliani esponendo i suoi metodi d’allenamento e il suo stile di gioco, adesso aspetta l’ultima chiamata, quella definitiva per legarsi al Palermo.