PALERMO – Novità per gli azionisti di Banca nuova che hanno visto “sgonfiarsi” le azioni della Popolare di Vicenza acquistate in questi anni. L’istituto veneto, infatti, ha deciso di costituire un fondo per complessivi 30 milioni di euro a sostegno degli azionisti che versano in condizioni disagiate. Una operazione che si aggiunge allo stanziamento da circa 600 milioni per coprire l’offerta di transazione presentata a gennaio scorso.
“L’iniziativa – si legge in una nota della Banca – si basa sulla consapevolezza della presenza di situazioni di impoverimento e grave disagio sociale che coinvolgono alcuni azionisti risparmiatori di BPVi, oltreché sulla volontà di ricostruire un rapporto di fiducia tra la Banca e i suoi soci risparmiatori”. Una ulteriore apertura, quindi, dopo una proposta di transazione accolta inizialmente con freddezza, se non con rabbia. Ma che nel corso delle settimane sembra avere convinto più di un socio.
Il fondo da 30 milioni, in effetti, è riservato proprio agli azionisti che rientrano nel perimetro dell’offerta di Transazione e che rinunciano ad azioni risarcitorie nei confronti dell’Istituto. L’attivazione del fondo è subordinata all’esito positivo della stessa offerta di transazione che prevedeva una valutazione di 9 euro per azioni acquistate al costo di 62,50 l’una.
“La struttura dell’iniziativa, le condizioni di accesso al fondo, la somma massima erogabile per singolo aderente – prosegue la Pop vicentina – e ogni altro elemento di dettaglio dell’iniziativa sono, al momento, in fase di studio e saranno resi noti una volta deliberati, assicurando ogni più ampia informativa ai soggetti destinatari dell’iniziativa medesima”. Confermata, intanto, la data ultima per la sottoscrizione degli accordi di transazione prevista per il 22 marzo 2017.
Per favorire la transazione, l’Istituto ha previsto anche un pacchetto di agevolazioni rivolte ai clienti stessi. Tra queste, condizioni commerciali che consentiranno di beneficiare di rendimenti maggiorati sulle somme che saranno eventualmente depositate presso le banche del Gruppo (quindi anche in Banca Nuova). Previste anche agevolazioni consistenti su alcuni prodotti e servizi bancari (Conti correnti e mutui).
L’esito dell’iniziativa sarà reso noto nel mese di aprile 2017; in caso di risultato positivo, la banca procederà ad erogare il rimborso entro cinque giorni lavorativi dalla comunicazione. La proposta prevede anche la possibilità per la banca di estendere – fino al 30 giugno 2017 – il periodo entro cui è possibile aderire all’offerta in presenza di motivate ragioni, in particolare per favorire la più ampia adesione.
Perché l’offerta di transazione sia attiva è necessaria un’adesione degli azionisti corrispondente ad almeno l’80% delle azioni comprese nell’offerta. Una condizione però alla quale la banca può rinunciare. Ad oggi l’offerta di transazione ha fatto registrare 53.521 manifestazioni di Interesse (pari al 55% delle azioni oggetto del perimetro) a fronte delle quali sono stati già sottoscritti 35.027 accordi transattivi (pari al 29,1% delle azioni in perimetro). Ancora lontani, insomma, da quell’80 per cento. Anche se molti potrebbero decidere proprio negli ultimi giorni.
Il timore, infatti, è che il contenzioso con l’Istituto per la restituzione intera delle somme perdute, possa essere lungo, impervio e incerto. Diverse associazioni di consumatori si sono messe a disposizione dei risparmiatori per l’assistenza legale. E domani, a Palermo, Federconsumatori ha convocato una assemblea pubblica, all’Hotel Mercure a Palermo. In questa occasione saranno presentate, a cura dell’avvocato Gaia Matteini, vice responsabile della Consulta Giuridica Nazionale Federconsumatori, e da Lillo Vizzini presidente Federconsumatori Palermo, le azioni compiute dall’associazione e verranno indicati i prossimi passi. Sarà anche illustrata l’offerta di transazione, per consentire ai soci di scegliere: prendere (l’offerta) o lasciare. In attesa che la giustizia faccia il suo corso.