CATANIA – “Gravi anomalie nelle procedure di avviso pubblico per la presentazione di proposte per la realizzazione delle attività del progetto per l’inclusione di bambini rom, sinti e camminanti”. E richiesta di intervento in autotutela. Questo l’oggetto di una missiva inviata a sindaco, assessore al Welfare, Segretario generale, Direttore generale e ai consiglieri comunali presidenti della commissione Servizi sociali e della commissione Legalità, relativa al bando pubblicato lo scorso 9 dicembre per l’affidamento del servizio nella seconda annualità.
A inviarla è l’Ati, l’associazione temporanea di imprese formata dalle cooperative Team ti educa a migliorare ed Health & Senectute, in riferimento all’esclusione del progetto presentato da questa lo scorso 23 dicembre e, soprattutto, in relazione alla pubblicazione di un nuovo bando, il 23 gennaio, identico al primo ma che del precedente non recherebbe alcuna traccia. E che è stato aggiudicato alla cooperativa Marianella Garcia, che aveva gestito il servizio in precedenza ed è stata esclusa per problemi nella documentazione nella prima selezione.
A chiedere chiarimenti al Comune è proprio il legale rappresentante dell’Ati, Dino Barbarossa, secondo cui l’amministrazione dovrebbe procedere alla revoca in autotutela della seconda gara e dare seguito alla prima da cui l’associazione temporanea di imprese sarebbe stata esclusa, sempre secondo Barbarossa, senza alcun motivo. È proprio intorno alle controdeduzioni inviate dall’Ati al Comune, infatti, che sarebbe avvenuta quella che Barbarossa definisce anomalia.
In data 22 gennaio, per posta elettronica ordinaria, le cooperative che formano il raggruppamento di imprese ricevono la comunicazione, a firma del presidente della Commissione, Corrado Persico, di rigetto della proposta progettuale per due motivi. Uno relativo al punto Risorse umane e l’altro alle Attività trasversali.
Motivazioni non accettate dall’Ati che, prontamente, lo stesso 22 gennaio 2015 invia le proprie controdeduzioni evidenziando come quanto indicato dall’amministrazione per non ammettere la proposta progettuale sia “pretestuoso e illegittimo”. Due mail inviate con Pec (la posta elettronica certificata) a due dirigenti della Direzione Politiche sociali, contenenti le controdeduzioni dettagliate e la richiesta di riammissione della proposta esclusa.
A questo punto, però, sembra si verifichi un corto circuito. Alla richiesta dell’Ati non viene data risposta e, il 23 gennaio, sul sito web del Comune viene pubblicato un nuovo bando, identico al precedente, in scadenza il 2 febbraio (poi aggiudicato dalla Marianella Garcia). Nel corso di un incontro informale il 28 gennaio presso la Direzione Servizi Socio sanitari, alla presenza della commissione di gara, Barbarossa avrebbe riproposto quanto già richiesto per posta elettronica certificata, ovvero la revoca in autotutela e la riammissione della proposta progettuale. E Persico avrebbe ammesso di avere ricevuto le controdeduzioni.
“Nel corso dell’incontro informale – afferma Barbarossa – si dava per acquisita la posta certificata inviata agli indirizzi di posta ordinaria dei dirigenti Persico e Campione. Eppure – continua – il 10 febbraio riceviamo una risposta nella quale Persico afferma che l’invio di Pec a indirizzi standard non ha comportato la corretta consegna”. Nella stessa comunicazione, inoltre, il dirigente spiega come non sia necessario richiamare la precedente procedura, nel momento in cui viene pubblicato un nuovo bando.
L’Ati, però, non sembra convinta dalla risposta ricevuta, anzi. È comunque intenzionata ad andare avanti: in prima battuta reiterando la richiesta di ritirare il nuovo avviso pubblico e valutare le controdeduzioni già trasmesse. Rivolgendosi alla Procura della Repubblica in seconda battuta, per verificare eventuali illeciti, penali e civili.