Catania: clienti pregiudicati, chiuso bar. Ricorso: "Via Plebiscito è così"

Bar chiuso per i clienti pregiudicati, il ricorso: “In via Plebiscito è così”

La titolare ricorre al prefetto di Catania

CATANIA – “La nostra cliente non può chiedere il casellario giudiziale a ogni cliente. Via Plebiscito non è corso Italia: un esercizio commerciale non può essere penalizzato perché ubicato in un territorio dove il tessuto sociale è abitato da soggetti che hanno avuto la sfortuna di avere a che fare con la giustizia”. Così gli avvocati Giuseppe Lipera e Graziella Coco annunciano ricorso contro il provvedimento con cui il questore ha chiuso un bar e centro scommesse in via Plebiscito.

Chiuso per eccesso di pregiudicati. “In ogni caso, la presenza di avventori con un passato giudiziario, non sempre giustifica l’esistenza di esigenze di tutela dell’ordine e di pubblica sicurezza”, scrivono ancora i legali. La titolare del bar ha impugnato il provvedimento del questore, che ha sospeso l’attività commerciale per sette giorni.

Il ricorso al prefetto

Per la titolare il provvedimento sarebbe “illegittimo”. Secondo i legali il questore, che conosce bene tutto il territorio catanese, “ha piena contezza del fatto che la maggior parte degli abitanti della zona di via Plebiscito ha avuto problemi con la giustizia”. “Peraltro, nessuno potere di vigilanza e controllo hanno i gestori degli esercizi commerciali per impedire a taluni avventori di fare ingresso nei propri locali”, proseguono.

Il ricorso è stato presentato al prefetto. E questo al fine “di porre rimedio a quanto di ingiusto ha subito e sta continuando a subire, stante che dopo la riapertura le forze dell’ordine continuano a identificare gli avventori nel proprio esercizio commerciale”.

“Un’ingiustizia”

“Non condividiamo il provvedimento di inibizione del questore di Catania, ritenendolo ingiusto e volto a colpire esclusivamente l’attività commerciale – sottolineano i legali – in quanto è risaputo che, in un luogo aperto al pubblico, nessun potere di controllo vi può essere da parte del gestore, il quale si limita solo a fornire servizi per chiunque, incensurati o pregiudicati che siano”.

“Se il Questore teme per la tutela dell’ordine e sicurezza pubblica – concludono – conferisca poteri a tutti gli esercenti commerciali di farsi esibire da ogni avventore, anche colui che entra solo per recarsi in bagno, documento di identità, carichi pendenti e casellario giudiziale”.

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