PALERMO – Le inchieste che chiamano in causa il centrodestra rappresentano una opportunità politica per l’opposizione? Esiste una via, secondo Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd, per costruire il futuro, affrontando anche i nodi del partito. L’intervista.
Il centrodestra è in un nuovo vortice giudiziario, qual è il suo giudizio politico?
“Noi riteniamo che Schifani debba gettare la spugna, dimettersi, liberare la Sicilia da questa cappa insopportabile di clientele, di forzature, che vedono con disinvoltura leader delle forze politiche, dirigenti regionali, funzionari protagonisti di un’associazione che trucca bandi di gara e concorsi. Questa è la cosa più drammatica che sta emergendo dagli articoli di stampa. Una cricca che si occupa di tutto tranne che del bene comune e dello sviluppo della Sicilia”.
Perché l’affondo su Schifani?
“I siciliani hanno votato lui presidente della Regione e lui ha la responsabilità della buona condotta del governo. Queste vicende criminogene si sono svolte senza che lui toccasse palla con persone che dovrebbero avere la sua di fiducia. I direttori generali che facevano le talpe, questo emerge dalle intercettazioni, non rispondono al buon funzionamento degli uffici, ma alle relazioni col politico di turno sul quale Schifani non vigilava”.
E Cuffaro?
“I fatti riguardano l’ex presidente della Regione che è il consigliere politico di Schifani, messo dietro la sua porta”.
Come fa a dirlo?
“Ogni volta che i rappresentanti di categorie produttive di rilievo, leader politici di rilievo nazionale, arrivavano a Palazzo d’Orleans per parlare con Schifani, trovavano Cuffaro nell’anticamera pronto a dare consigli e suggerimenti”
Lei descrive un presidente ombra quasi, ma Schifani ha fatto trapelare di essere pronto a prendere provvedimenti
“Aspettiamo provvedimenti di Schifani da tempo. Ha mezza giunta indagata per corruzione e ancora se la tiene. Tutti i partiti che lo sostengono travolti da inchieste per reati gravissimi. Per questo non lo riteniamo più credibile. La macchina amministrativa nelle figure apicali è marcia. Dalle intercettazioni emerge una vera e propria corte dei miracoli, un elenco di farisei e tirapiedi dietro la porta del politico con un coacervo di interessi e ombre lunghissime sulla macchina della Regione.”
Cosa le fa più rabbia politicamente?
“Quei ragazzi che avrebbero dovuto vincere il concorso ma non l’hanno vinto perché la politica ha imposto i nomi. E quei ragazzi sono finiti a lavorare fuori dalla Sicilia. Sentiamo nostra pure la rabbia di quelle imprese che sgobbano, pagano le tasse e non riescono a vincere perché i direttori generali aggiudicano le gare direttamente alle imprese che suggerisce la solita cricca e poi con la sanità al collasso, quei direttori generali che vanno a prendere istruzioni a Mondello prima di operare, prima di andare in ufficio. Hanno ridotto la sanità siciliana un colabrodo. Il diritto alla salute in sicilia è diventato un favore. Per un posto in ospedale bisogna rivolgersi alla politica. Ma non per un posto di lavoro, per un posto letto per ricoverarsi!!!”.
Dalle intercettazioni emerge l’azione di intermediazione, cosa vuol dire politicamente?
“C’è una deplorevole voglia di inquinare le prove, telefoni nascosti, macchine controllate. Annuncio una interrogazione al ministro Crosetto per sapere se è vero che ci sono ufficiali dei carabinieri che fanno le talpe in Sicilia, in una terra che ha atteso per decenni l’arresto di Matteo Messina Denaro che abitava a 500 metri dalla caserma dei carabinieri, ora arriva quest’altra allusione. Servono misure esemplari e la Sicilia è una terra in cui lo stato deve essere inflessibile”.
C’è un elemento essenziale sullo sfondo, per il centrosinistra questa ondata giudiziaria può rappresentare una opportunità sul piano politico? Ma il Pd in Sicilia è pronto a questa battaglia?
“Il Pd è un partito abituato alle grandi sfide, l’ultimo grande partito a trazione popolare ed è radicatissimo nei territori. Nei momenti difficili sa trovare la passione e la forza che serve”.
E le polemiche sul congresso?
“Il congresso è servito perché ha dato una linea politica chiara sia sulle alleanze – senza inciuci- e sia sull’opposizione dura all’Ars, che sta dando i suoi frutti grazie anche al lavoro del gruppo parlamentare che sta facendo emergere le contraddizioni del centrodestra. Ma con quanto sta emergendo davvero il tema del Pd può essere rappresentato dai suoi assetti? Mettiamoci tutti e tutte al lavoro subito per offrire una vera alternativa alla Sicilia, questo ci chiede il nostro popolo”.
Quindi è possibile trovare una sintesi dopo gli inviti di Orfini e altri?
“La sintesi siamo chiamati a trovarla non solo dentro il partito, ma in tutta la coalizione. Mai come adesso la sinistra ha un’opportunità storica, quella di mandarli a casa e archiviare la peggiore pagina amministrativa della storia siciliana”.

