Barbagallo: "Vi racconto la finanziaria del vorrei ma non 'Pos'" - Live Sicilia

Barbagallo: “Vi racconto la finanziaria del vorrei ma non ‘Pos'”

Il segretario regionale del Pd a tutto campo.

CATANIA – Il segretario regionale del Pd, reduce dalla lunga maratona a Montecitorio, commenta la manovra targata Meloni. Una bocciatura su tutta la linea che fa il paio con il giudizio sull’azione politica del governo regionale guidato da Schifani. In attesa di sciogliere nei prossimi giorni la riserva sulla scelta dello scranno (Sala d’Ercole o Camera dei deputati), Barbagallo non si sbilancia sull’affaire primarie, ma…

Segretario, è reduce dalla lunga maratona a Montecitorio. Che giudizio dà sulla Manovra?
Una manovra deludente che toglie ai poveri per dare ai ricchi nel solco di una destra conservatrice e tende ad acuire le diseguaglianze. In primis la flat tax e i condoni: una manovra che strizza l’occhio agli evasori e che tutela i corruttori con l’aumento del contante. Ed ancora, l’eliminazione del reddito di cittadinanza, uno strumento che sta dando sostentamento a tante famiglie siciliane, è non solo emblematica di queste politiche che alimentano diseguaglianze ma rischia di essere un salto nel vuoto senza paracadute. Avremo decine di migliaia di disoccupati che dovranno sgomitare nel mondo del lavoro sottopagato.

Il suo contributo alla Camera qual è stato in queste settimane? Ha dei rimpianti?
Il maggiore rimpianto è la bocciatura del mio emendamento 12.15. Dal mese di gennaio oltre 200 comuni siciliani e circa 13.000 aziende pubbliche e private inserite nel mercato di salvaguardia pagheranno per venti volte in più il costo dell’energia elettrica: da 17 euro a megawattora si passerà a 200 euro a megawattora. Avevo proposto un emendamento che interveniva garantendo il credito d’imposta all’aggiudicatario unico e cioè Enel. La riposta del governo è stata una boccatura secca in commissione. Anche l’odg che ho presentato in aula è stato bocciato. La cosa che fa più male è che le coperture c’erano e che i soldi che servivano ai siciliani per il caro bollette sono andati in parte a ripagare i debiti delle società di serie A. Il governo ha preso un abbaglio clamoroso. Non ci fermiamo qui: il Pd in sicilia nelle prossime settimane scenderà in piazza per manifestare la nostra rabbia e testimoniare che questa finanziaria non ha nulla che guardi alla giustizia sociale. La finanziaria del vorrei ma non Pos: tanti pasticci e una inadeguatezza anche nella gestione dei tempi e del confronto politico.

Però è arrivata la proroga per i lavoratori Covid…
No. Noi abbiamo proposto diversi emendamenti nel corso della finanziaria. La proroga è arrivata soltanto per il personale sanitario e sociosanitario – sempre e solo su nostro emendamento – , mentre la maggioranza che aveva i numeri e le coperture non ha votato nessuna norma per prorogare i contratti di oltre 2000 amministrativi, contrattualizzati durante il covid: una vergogna. Nelle prossime norme che verranno in aula continueremo a proporre soluzioni sia per il caro bollete sia sui precari covid sperando che la risposta del governo stavolta sarà diversa.

Nodo Salva Sicilia. Un accordo al ribasso?
Un accordo al ribasso con la r maiuscola. Per altro, non si capisce bene chi ha negoziato, se lo ha fatto direttamente il Presidente della Regione o invece qualche sedicente e zelante ‘servitore’ dello Stato. Non c’è nessuna certezza sui nove miliardi, la cosa più importante. Sembra soltanto una norma per dare il via libera alla manovra per un anno e continuare con la logica della sopravvivenza e delle marchette alla Regione siciliana.

Restiamo in Sicilia. Giovedì in aula arrivano le variazioni di bilancio. Il Pd che farà?
Faremo un’opposizione vigile e attenta cercando di mettere in sicurezza gli stipendi e i servizi essenziali della Regione. Siamo profondamente preoccupati dalla leggerezza con cui vengono affrontate le questioni di bilancio, ogni assessore si cura soltanto di salvaguardare i propri capitoli di spesa ma non c’è nessuna visione e soprattutto nessuna attenzione verso le categorie più colpite dalla crisi. Su tutti famiglie, comuni e giovani disoccupati: siamo molto preoccupati.

Parliamo un po’ del Pd. Chi sosterrà alle primarie? Non teme che in Sicilia si trasformeranno in una resa dei conti interna?
Il PD continua a essere l’unico grande partito italiano che alimenta il confronto del proprio mondo in modo costante. Scegliere in modo democratico la nuova leadership e farlo con questi tempi così veloci è un segnale di consapevolezza e di partecipazione straordinario. Tante e troppe volte la critica ci ha dato per morti ed invece siamo ancora qui. Mai come adesso, in una fase costituente, il tema del mezzogiorno deve essere prioritario per il partito. Nei giorni scorsi il gruppo dirigente siciliano si è fatto carico di un’iniziativa con tutti i candidati alla segreteria nazionale a cui ha sottoposto un documento sul mezzogiorno: questo il punto di partenza. E poi c’è la questione ineludibile della rigenerazione della classe dirigente del pd interpretato opportunamente da Elly Schlein. In Sicilia il nuovo corso ha generato una pattuglia di parlamentari giovani e competenti: bisogna continuare su questo solco. Ed ancora, mai più partito degli eletti e un modello di comunicazione di confronto interno e rivolta all’esterno che parli il linguaggio delle giovani generazioni. Un maggiore protagonismo dei ragazzi è il modo migliore per affrontare le prossime sfide.

Roma o Palermo. Quando scioglierà la riserva? 

Dopo l’esercizio provvisorio avvierò un ultimo momento di confronto nei circoli e con il segretario nazionale in modo di arrivare presto a una scelta definitiva.


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