Si comincia domani, con l’incognita wild card. La Sigma Barcellona lancia l’assalto alla serie A con la sfida più difficile: domani sera alle 20,45, al Palasport “Paolo Ferraris” di Casale Monferrato (in diretta su SportItalia2, disponibile sia sul digitale terrestre che nel bouquet Sky), l’Igea affronterà i piemontesi, dominatori della regular season, nella semifinale dei play-off di Legadue. Ma se questo scontro valga la promozione lo si scoprirà solo il 10 giugno, quando la serie delle semifinali si sarà già conclusa: effetto di una discutibile e discussa regola introdotta quest’anno nel basket italiano, che prevede per la penultima classificata della serie A la possibilità di “comprare” la non retrocessione versando 500 mila euro alla seconda della LegaDue.
E qui casca l’asino. A concludere la stagione al quindicesimo posto nella massima serie è stata la Banca Tercas Teramo, che però 500 mila euro in cassa non li ha. Tutto a posto? Tutt’altro. Il presidente teramano, Carlo Antonetti, qualche giorno fa ha pensato bene di convocare una conferenza stampa per ammettere che la squadra non ha il mezzo milione necessario né una fidejussione sufficiente, ma anche per annunciare che da qui al 10 giugno, quando scadrà il termine per l’acquisto della “wild card” che vale la permanenza in A, saranno organizzate “alcune iniziative di coinvolgimento del territorio” per racimolare i fondi. In altre parole, nei prossimi quindici giorni, a Teramo, si terranno alcune feste in discoteca, ma sarà anche attivata la prevendita degli abbonamenti per la stagione 2011-2012, che i tifosi abruzzesi dovranno acquistare senza sapere in quale categoria militerà la squadra.
Apriti cielo. Se già per conto suo l’esistenza stessa della “wild card” aveva provocato malumori in LegaDue, la raccolta fondi è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso: così il presidente della seconda serie professionistica, Marco Bonamico, ha affidato alle agenzie di stampa la richiesta di “cancellare un meccanismo palesemente iniquo dal punto di vista sportivo, che solo la serie A ha voluto, ma che, evidentemente, risulta di difficile attuazione per le proprie società”. A fargli da sponda anche il presidente del Barcellona, Immacolato Bonina, che ha chiesto alle altre semifinaliste di bloccare i play-off in attesa del 10 giugno per evitare che sia disputata una finale senza nulla in palio: se Teramo non trovasse i soldi, infatti, le due finaliste sarebbero entrambe automaticamente in A.
La serie A, però, è di tutt’altro parere. Il primo a rispondere a Bonamico è stato il suo omologo di Lega A, Valentino Renzi: “Ritengo queste considerazioni gratuite e irrispettose nei confronti di un club che si sta avvalendo di una regola nota da tempo”, ha detto. Il presidente della FederPallacanestro, un’icona dello sport come Dino Meneghin, è stato persino più categorico: “La riduzione del numero di retrocessioni e promozioni – ha detto in un’intervista al ‘Gazzettino’ – è stata dettata dalla grossa difficoltà economica. Società di Legadue promosse in A si sono trovate a un salto al quale non erano pronte e si è avuto l’effetto ascensore come Brindisi (retrocessa immediatamente, ndr). Aspettiamo passi questa buriana, l’attuale sistema durerà un paio d’anni, forse tre, non è detto non si torni alla doppia retrocessione e promozione. Ricevere 500mila euro farà bene per programmare meglio il futuro. Non so se Teramo riuscirà a recuperare la cifra, ma credo sfrutterà la chance”.
In attesa di capire come finirà, meglio consolarsi con il basket giocato. L’approdo di Barcellona in serie A è un risultato inseguito dieci anni fa e poi sfumato: l’Ina Sicilia Barcellona, nel 1999/2000, era arrivata fino alla finale per la promozione in quella che allora si chiamava serie A1, perdendo contro la Snaidero Udine. L’anno successivo Barcellona non esisteva già più: la società si trasferì a Messina, da dove raggiunse la massima serie con il nuovo nome di “Sicilia Messina” nel 2003/2004. Alla sfida che inizia domani (gara 2 ancora a Casale sabato, gara 3 a Barcellona giovedì, eventuale gara 4 il 4 giugno ancora in Sicilia, eventuale gara 5 in Piemonte il 7 giugno), però, Barcellona si presenta con un’assenza importante: non sarà della partita Joseph Crispin, il playmaker che ha trascinato i siciliani fino a questo punto, vittima di un infortunio durante il primo turno dei play-off. Al suo posto potrebbe giocare il nuovo acquisto Jeremy Wise, un play-guardia molto forte ma appena arrivato in Sicilia (è stato acquistato il 9 maggio). In dubbio anche il centro Manuele Mocavero, che però ha già ripreso ad allenarsi dopo l’infortunio, e l’altro play Michele Cardinali. In compenso, chi ha visto l’ultima partita contro Scafati, il 19 maggio, ha notato un Michael Hicks in forma eccellente. Basterà per staccare un biglietto che forse vale la serie A?
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