"L'ha uccisa papà" | Testimone a 3 anni - Live Sicilia

“L’ha uccisa papà” | Testimone a 3 anni

Non sapendo parlare bene si è affidato alla comunicazione non verbale.

Le indagini
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BARI – Ha raccontato per filo e per segno il modo in cui il papà ha ucciso la sorellina di soli tre mesi. E lo ha fatto mimando ogni gesto del genitore. Perché il testimone oculare del delitto di Bari ha soli tre anni e mezzo e non sapendo parlare bene si è affidato alla comunicazione non verbale. Il piccolo teste, che era ricoverato nella stanza d’ospedale della piccola Emanuela Difonzo, avrebbe assistito a un tentativo di soffocamento da parte del padre la mattina precedente al giorno in cui la bimba è stata uccisa.

Il terribile delitto risale alla notte fra il 12 e il 13 febbraio. Secondo i pm, l’uomo, Giuseppe Difonzo, 29 anni, ha agito con premeditazione. Dalle indagini è emerso che aveva più volte tentato di soffocare la piccola, provocando continui ricoveri. Inoltre, l’uomo si trovava in carcere per violenza sessuale su una minorenne. Secondo le prime indagini, il 29enne sarebbe portatore della Sindrome di Munchausen: si tratta di una patologia psichiatrica che porta chi ne è affetto, a cercare di attirare su di sé l’attenzione.

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