21 Febbraio 2017, 17:48
2 min di lettura
CATANIA – Trattative in corso in quel di Sant’Agata lì Battiati. In cantiere c’è il primo colpo di scena di una campagna elettorale che si annuncia sin da ora al cardiopalma. Da staccare c’è ticket tra il civico di formazione cattolica Marco Rubino e il presidente del Consiglio uscente Salvo Mavilla. Un’alleanza data come improbabile fino a poche settimane fa, ma su cui stanno lavorando – di mediazione in mediazione – il deputato Ars Luca Sammartino e l’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo. Proverrebbe infatti da loro l’iniziativa di tessere i rapporti tra i due candidati che in modo o nell’altro hanno posto non pochi distinguo, in questi anni, sull’operato del sindaco autonomista Carmelo Galati.
Che tra Galati e Rubino i rapporti fossero tesi è una storia vecchia che risale a cinque anni fa, a quel ballottaggio che sancì la riconferma a primo cittadino di uno dei più fedeli sodali di Raffaele Lombardo. Da allora Rubino ha agito interpretando il ruolo inedito di sindaco ombra di Battiati. Ben diversa la mission di Mavilla, che della maggioranza – come lui stesso ha dichiarato alla stampa locale – ha rappresentato “la coscienza critica”. Insomma, al centro dell’intesa potrebbe esserci una sintonia politico-amministrativa chiara. Ma anche un’esigenza che fa i conti con le necessità del sistema elettorale.
A Sant’Agata lì Battiati si vota, infatti, con il maggioritario. Un meccanismo che penalizza la presenza di un terzo incomodo. Sì, perché è sempre più Otello Floresta l’esponente che raccoglierà l’eredità del decennio galatiano. Con 12 consiglieri da eleggere, otto al cartello vincente e tre più uno all’opposizione (lo sconfitto al ballottaggio), e con un meccanismo che impone l’alternanza di genere, il rischio dispere il capitale di voti raccolto anche al Consiglio è una realtà con cui fare i conti. Anche per questo motivo Marco Rubino, che già ha incassato l’appoggio trasversale dell’ex Articolo 4 e del forzista Alfio Papale, non può non tentare di dialogare con quel Mavilla che ultimamente ha raccolto le simpatie degli esponenti dell’Area dem del Pd.
Al momento, però, ogni accordo è tutt’altro che chiuso e potrebbe essere l’ingorgo di big a far saltare il banco. Di certo c’è che Rubino presenterà la candidatura ufficiale il 5 marzo. Solo allora sapremo se Mavilla sarà organicamente al suo fianco.
Pubblicato il
21 Febbraio 2017, 17:48