Bayesian, l'ora X per il recupero fissata alle 10 del 7 maggio

Bayesian, ora X il 7 maggio: come sarà recuperato. La verità negli hard disk

La Procura di Termini Imerese convoca indagati e persone offese

PALERMO – L’ora X per le operazioni di recupero del Bayesian è fissata alle 10:00 di mercoledì 7 maggio. Per quel giorno è fissata una riunione operativa alla Capitaneria di Porto di Porticello, nel comune di Santa Flavia. Nel frattempo si studiano i dati degli hard disk da cui potrebbe emergere la verità sul naufragio.

Il naufragio del Bayesian

A 49 metri di profondità a largo delle coste palermitane il veliero si è inabissato il 19 agosto scorso. Nel naufragio morirono sette persone: il proprietario del veliero, il magnate inglese Mike Lynch, sua figlia Hannah, i coniugi Chris e Neda Morvillo, Jonathan e Judy Bloomer oltre al cuoco di bordo Recaldo Thomas.

Sono indagati per omicidio plurimo e naufragio colposi il comandante, il neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton, inglese, e il connazionale Matthew Griffith, di guardia in plancia al momento dell’affondamento.

“Una catena di errori umani”

Secondo l’accusa ci fu una catena di errori umani: Griffith, addetto al turno di guardia notturno, per negligenza imprudenza e imperizia “non si avvedeva del peggioramento delle condizioni meteo”, mentre Parker Keaton, “unico membro presente a poppa non si accorgeva che la barca aveva già imbarcato acqua” e non avvisò il comandante Cutfield che, a sua volta, “non adottava tempestivamente tutte le misure per fronteggiare la situazione di emergenza”.

Gli hard disk

Gli esperti di una ditta tedesca stanno lavorando sugli hard disk dei computer della sala macchine e del ponte di comando. Una parte significativa dei dati sarebbe stata giù recuperata. Per leggerli però serve un computer con lo stesso software del Bayesian. Dunque entrerebbe in gioco il costruttore della nave, l’Italian Sea Group.

Le operazioni preparatorie

Il sostituto procuratore della repubblica di Termini Imerese Raffaele Cammarano hanno notificato un avviso di rilievi tecnici irripetibili agli indagati e alle persone offese. Prima di giorno 7 si svolgeranno operazioni preparatorie.

Gli interventi tecnici irripetibili riguardano “operazioni necessarie per assicurare che tutte le attività per il recupero e il posizionamento del veliero sulla banchina del porto di Termini Imerese siano compiute in sicurezza evitando ogni forma di inquinamento ambientale e garantendo l’integrità del relitto”.

Vanno considerati al pari di accertamenti irripetibili in quanto potrebbe essere necessario “concordare e in seguito procedere con interventi (ad esempio la foratura di alcuni ambienti per aspirare l’acqua) che causerebbero l’alterazione irreversibile dello stato dei luoghi”.

Al contempo sono interventi necessari per assicurare il recupero del relitto e le condizioni di sicurezza. Le parti devono essere informate anche, sottolineo in Procura, “in ottica di una collaborazione assolutamente imprescindibile per l’organizzazione di attività lunghe e complesse” sia materiali che investigative. La riunione del 7 maggio serve proprio a questo.

L’avviso è stato notificato ai legali degli indagati, gli avvocati Giovanni Rizzuti, Aldo Mordiglia, Corrado Bregante e Mario Scopesi. Ed anche ai parenti delle vittime assistiti tra gli altri dagli avvocati Antonio Golino, Mario Bellavista, Vincenzo Senatore, Gerardo Farello dello studio Giambrone.

Il recupero del relitto

Il Bayesian, lungo 56 metri (184 piedi), affondò poco prima dell’alba del 19 agosto, mentre era ancorata a 300 metri dal piccolo porto peschereccio di Porticello, 15 chilometri a est di Palermo.

L’area sarà off limits fino al completamento delle operazioni che saranno affidate alle società Hebo Maritiemservice e Smit International. Nella zona interdetta, che non potrà neppure essere sorvolata, sarà vietato navigare, ancorare o sostare con qualsiasi imbarcazione, effettuare immersioni subacquee e attività di balneazione e pesca.

Al largo di Porticello sarà installata la Hebo Lift 10, una gru galleggiante che arriverà in Sicilia il 3 maggio dopo essere partita da Rotterdam. La complessa operazione durerà 20-25 giorni.

La parte più complicata del recupero riguarda l’albero (alto più di 72 metri, pesa 24,5 tonnellate), il sartiame (l’insieme dei cavi che regge l’alberatura, 5 tonnellate) e le vele (boma, randa e vela di prua hanno un peso complessivo di 5 tonnellate e mezzo).

La testa dell’albero ha colpito il fondale marino, così come le crocette. Mentre il sartiame è nascosto. Durante l’ispezione sottomarina non si è potuto verificare lo stato dello scafo a causa dello sbandamento dello yacht. Scafo, stralli, lande di ancoraggio e collegamenti verticali con la coperta sono tutti insabbiati.

Il taglio dell’albero

L’albero sarà tagliato in prossimità del boma utilizzando un filo diamantato ed evitando l’ingresso all’interno del relitto. Il taglio sarà effettuato a distanza. I subacquei saranno coinvolti solo durante le operazioni preparatorie.

Una volta tagliato l’albero (potrebbe essersi riempito d’acqua con un aggravio di peso di 35 tonnellate) si interverrà con una grande gru collegata a delle fasce passanti sotto lo yacht che verrà prima raddrizzato (parbuckled) e poi sollevato in superficie per il successivo trasporto.

Il veliero travolto da una tempesta a largo delle coste palermitane sarà infine trasferito nel porto.

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