PALERMO – Il rito della beatificazione di padre Pino Puglisi verrà celebrato al foro italico, il prossimo 25 maggio, non più dunque allo stadio Renzo Barbera come era stato detto inizialmente. “La celebrazione è stata spostata al Foro Italico perché le adesioni, questa mattina, sono arrivate a 62.000 – ha affermato mons. Carmelo Cuttitta, Vescovo Ausiliare – e nei prossimi giorni sicuramente cresceranno ancora. Lo stadio ha soltanto 36.000 posti a sedere, quindi per permettere a tutti di partecipare in maniera diretta e non attraverso maxi schermi o altro, abbiamo deciso di spostarci in un luogo più grande”. Rassicurazioni da parte del Comune. “Non ci saranno problemi per il prato del Foro italico – dice l’assessore al Verde, Giuseppe Barbera – Viste il cattivo stato del manto erboso, il rifacimento è comunque previsto da tempo per la fine dell’estate”. Al foro italico potranno accedere tutti senza bisogno di pass. I posti a sedere saranno riservati alle autorità, tra le quali hanno dato adesione il presidente del Senato, Pietro Grasso, e il vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano, ai preti e ai disabili. Concelebreranno la funzione circa 500, 600 presbiteri.
La celebrazione avrà inizio alle 10.30 introdotta da due inni suonati dalla banda dei carabinieri. Il rito verrà officiato dal cardinale Salvatore De Giorgi, come lo stesso Papa Ratzinger aveva disposto, mentre la celebrazione eucaristica verrà presieduta dal cardinale Paolo Romeo. Al momento della beatificazione verrà scoperta la gigantografia di padre Puglisi e verrà introdotta in processione la reliquia, un pezzo di costola che è stata prelevata al momento dell’estumulazione della salma che sarà esposta accanto all’altare. Il reliquiario, creato da orafi palermitani, riprende le guglie della cattedrale di Palermo e il campanile. “Ci tengo a precisare – ha continuato don Cuttitta – che il resto del corpo non è stato toccato. Abbiamo soltanto prelevato questo pezzo di costola. La reliquia rimarrà comunque esposta alla venerazione dei fedeli. In Sicilia sono già quattro le parrocchie che ci hanno chiesto la reliquia per celebrare delle messe, ma ancora dobbiamo valutare”.
All’altare sarà affisso il crocifisso della chiesa dell’olivella, ‘U Signuruzzu’, lo stesso che fu utilizzato nel 1982 quando Papa Wojtila celebrò la messa all’ippodromo. Ruolo preminente durante la celebrazione sarà dato al canto. Saranno presenti due cori: un coro polifonico, composto da 250 persone, che prova dal mese di aprile, e un coro che servirà a guidare il canto dei fedeli presenti. Tutti i canti della celebrazione eucaristica sono stati composti da Mario Visconti appositamente per l’occasione, mentre il Gloria, il Signore Pietà e il Santo saranno quelli cantati per la messa presenziata da Papa Ratzinger.
Oltre alla celebrazione del 25 maggio ci saranno altri due avvenimenti di grande importanza: la veglia di preghiera che si terrà il 24 maggio, e la messa di ringraziamento che sarà celebrata il 26 maggio. La vigilia della beatificazione infatti, il 24 maggio, il cardinale Paolo Romeo officerà una veglia di preghiera a Brancaccio, nel terreno sequestrato alla mafia in cui verrà edificata la chiesa dedicata a padre Puglisi. Durante la veglia verrà dedicato un inno al parroco ucciso dalla mafia, composto dai fratelli Giuseppe e Daniele Bruno. Alla fine del momento di preghiera ci sarà una serata di animazione per i più giovani presentata da Massimo Minutella e Salvo La Rosa alla quale parteciperanno dei comici locali.
La messa di ringraziamento, invece, verrà celebrata in cattedrale e i fedeli, in questa occasione, potranno venerare le spoglie del beato. “Voglio ringraziare il sindaco Orlando che ha prontamente concesso di organizzare questo evento al foro italico – ha concluso il cardinale Paolo Romeo – voglio anche ringraziare Maurizio Zamparini che ancora non sa nulla di questo cambiamento. Maurizio ha dato subito la disponibilità a poter utilizzare lo stadio, ma ha anche dato la disponibilità per tutti i servizi inerenti, hostess steward e servizi igienici. Finalmente il 25 maggio si avvicina. Da quando il 28 giugno scorso il Santo Padre ha riconosciuto padre Puglisi come martire della fede, si sono intensificati i momenti di preghiera e di riflessione. Se non si capisce la persona di padre Puglisi, non si può capire la malvagità di chi lo ha ucciso”.