PALERMO – E anche per oggi nulla di fatto. L’ordinanza sindacale che avrebbe dovuto dare una boccata d’ossigeno a Bellolampo non è arrivata e il nuovo “giorno della verità” slitta fino a lunedì, quando i tecnici della Rap e della Regione si riuniranno un’altra volta per provare a superare gli ostacoli sorti su una strada che invece sembrava spianata.
Una settimana fa la società partecipata aveva lanciato l’allarme: Palermo rischia una nuova emergenza rifiuti perché in discarica non c’è più spazio neanche in via temporanea e il capoluogo non sa più dove portare la propria immondizia. Un’uscita che ha dato il via a una girandola di incontri tecnici e politici che però non hanno portato al risultato in cui sperava la Rap, ossia l’ordinanza per spostare i rifiuti dal piazzale alla sommità della sesta vasca, per la quale però serve il parere dell’Arpa, e l’autorizzazione a mettere altre 25 mila tonnellate di rifiuti nella sesta vasca, a cui aggiungerne altri 115 mila per la chiusura.
A dir la verità il parere dell’Arpa è arrivato ieri sera ed è positivo, peccato però che preveda una serie di condizioni che hanno fatto letteralmente saltare sulla sedia i vertici della Rap, tra cui una copertura con teli traspiranti Goretex per impedire l’infiltrazione d’acqua. “Una cosa mai vista – dicono dalla società di piazzetta Cairoli – e che costerebbe uno sproposito”. Arpa chiede di delimitare la zona e di segnalarla con cartelli, di effettuare una separazione idraulica tra il deposito e la vasca, di limitare la dispersione eolica.
Condizioni che la Rap ha da subito bocciato, dicendo al Comune che sarebbe impossibile procedere con l’ordinanza. Da qui è partito l’ennesimo giro di contatti e telefonate che ha portato a una nuova riunione che si terrà lunedì. “Sono fiducioso che riusciremo a modificare le prescrizioni e a superare le criticità – dice l’assessore comunale all’Ambiente Sergio Marino – trovando una soluzione per emettere l’ordinanza il giorno stesso”. E all’inizio della prossima settimana dovrebbe arrivare anche il via libera alle 25 mila tonnellate; per il progetto di completa chiusura, che ne vale altre 115 mila, invece bisognerà aspettare sei mesi, anche se il Comune spera siano solo quattro, in attesa della settima vasca per la quale la prossima settimana si attende l’approvazione del progetto definitivo e quindi la gara.
Il problema è che adesso si rischiano contraccolpi anche sulla raccolta perché a Bellolampo non c’è più posto, neanche per depositare momentaneamente i rifiuti, né i mezzi hanno adeguati spazi di manovra. Alla Rap non escludono possibili ritardi nel fine settimana, con le solite scene di cassonetti stracolmi e strade sporche, anche se Marino invita alla prudenza: “Capiamo le difficoltà dell’azienda e le responsabilità degli amministratori, speriamo si evitino i disservizi”.
Ma la tensione in casa Rap resta palpabile: lunedì si riunirà il consiglio di amministrazione e il clima è incandescente, tanto che non si escludono colpi di scena. L’azienda ha infatti chiesto rassicurazioni su chi coprirà le spese per trasportare i rifiuti fuori dalla Sicilia: un’eventualità che ormai tutti danno per certa in attesa della settima vasca, ma dovuta anche al fatto che nell’Isola a breve non ci sarà più spazio per nessuno. La Regione pressa per il trasporto extraregionale e il Comune ha acconsentito, anche se al momento a pagare dovrebbe essere la Rap: una prospettiva che fa tremare i polsi a una società dai conti perennemente in bilico e che esporrebbe gli amministratori a pesanti responsabilità. “E’ la Regione che deve dirci dove portarli – dice Marino – Noi prudenzialmente abbiamo avviato le procedure, ma il conferimento fuori dalla Sicilia è ormai una necessità”. Di cui qualcuno dovrà pagare i costi.