“Una convergenza di forze progressiste e moderate per il rinnovamento dell’Italia e della Sicilia”. Questo il progetto spiegato oggi a Cinisi dal segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani, che però non si è sbottonato molto sul futuro sulla politica siciliana. “Il partito sta facendo una verifica sulla situazione politica in Sicilia per verificare se c’é possibilità di convergenza tra forze progressiste e moderate. A settembre la direzione deciderà. Certo i tempi stringono”, ha detto il leader del Pd. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se tra le ipotesi c’é anche quella di staccare la spina al governo di Raffaele Lombardo nel caso in cui questa “convergenza” tra moderati e progressisti non si realizzasse, Bersani ha poi risposto: “Tutte le ipotesi sono in campo, anche questa”.
Sull’ipotesi di primarie per scegliere il prossimo candidato della Regione, Bersani ha detto: “Le primarie fanno parte del dna del nostro partito. Ma se si lavora a una coalizione, bisognerà decidere tutti insieme”. La polemica sulla fine del governo tecnico in Sicilia, viene superata da Bersani, facendo un salto… in avanti: “Il dibattito tra governo tecnico e politico – ha detto – credo sia ormai superato. Bisogna capire invece se esiste una prospettiva politica per questa alleanza”.
Il caso della richiesta di una frangia del Pd di chiedere un referendum sul sostegno a Lombardo, invece, viene spento con poche parole: “C’è stata poco tempo fa un’assemblea del Pd siciliano che all’unanimità ha scelto una linea. E si seguirà quella”. Quella, cioè, del sostegno a Lombardo. Nell’attesa di poter sottoscrivere un impegno politico comune in vista delle prossime elezioni.
La conferenza di Bersani è stata “vivacizzata” dall’intervento di due componenti del movimento “Lo strappo” che fa capo al deputato e consigliere comunale del Pd Davide Faraone, che hanno mostrato uno striscione con scritto: “Primarie aperte subito e addio a Lombardo”. Le ‘supporters’ di Faraone hanno sottolineato la necessità, avvertita da parti del Pd, di un maggiore dialogo e hanno chiesto di rispettare gli impegni presi precedentemente dai leader siciliani del Pd riguardo all’alleanza col governo: “Avevate detto – hanno accusato – che entro luglio avremmo preso una decisione sul sostegno a Lombardo. Il Pd è il partito del rinvio”.
Bersani, poi, ha affrontato anche i temi riguardanti la grave crisi economica del Paese e i fatti di Lampedusa, dove il segretario s’è recato nella mattinata di oggi: “Dobbiamo lanciare un messaggio al mondo per dire che l’Italia ha capito: ognuno abbassi la propria bandiera e si inchini al tricolore. Noi siamo disposti a farlo, Berlusconi faccia un passo indietro e si formi un governo nuovo discontinuo per dare le risposte al Paese”.
Su Lampedusa, invece, il leader del Pd ha richiamato il Paese a una “maggiore umanità. Bisogna fare di tutto per evitare tragedie come queste. Forse è il caso – ha aggiunto – di rivedere la legge Bossi-Fini. Qualcuno ci accusa di ‘buonismo’, ma il ‘cattivismo’ non ha portato grossi risultati finora. L’Isola, poi, andrebbe aiutata. E’ un’isola splendida, non è un carcere. Le risorse secondo me ci sono. Bisognerebbe intervenire intanto per risolvere le urgenze, a cominciare dal Turismo, che è fonte primaria di sostentamento per la gente di Lampedusa”.