PALERMO – Sarà Giuseppe Petralia a lavorare al bilancio del Comune di Palermo. Carlo Turriciano si occuperà invece dei conti di Catania. Sono questi i nomi di due dei commissari ad acta che il governo Crocetta ha inviato in circa 200 Comuni dell’Isola. Quelli, in particolare, che ancora non hanno approvato i bilanci di previsione 2016 e il rendiconto del 2015. Tra questi, tutti i capoluoghi e anche alcuni Comuni che hanno appena registrato l’elezione dei nuovi sindaci. Insomma, appena insediati, i primi cittadini ad esempio di Alcamo e di Noto, sono già commissariati per colpe non loro.
I commissari infatti sono già individuati e pronti. Ma presto potrebbero arrivare sorprese. L’assessore alla Funzione pubblica Luisa Lantieri e il dirigente generale Giuseppe Morale stanno lavorando a una direttiva con la quale intendono “frenare” proprio l’insediamento di funzionari regionali, viste le notizie giunte ieri da Palazzo Chigi con lo sblocco dei 500 milioni di euro destinati alla Sicilia. Nella direttiva dell’assessore Lantieri, filtra dall’assessorato, si fa riferimento al fatto che i ritardi nell’approvazione del bilancio sono legati alle difficoltà della Regione nell’operare il “riparto” ai Comuni, a causa proprio del congelamento di quelle somme, liberate in Consiglio dei ministri solo ieri. Per questo motivo, ferma restando la nomina dei commissari, l’assessorato valuterà caso per caso, Comune per Comune, l’intervento sostitutivo negli oltre duecento enti in difficoltà. Nella direttiva si fa riferimento anche alla speranza che la situazione possa normalizzarsi nel giro di poche settimane. Quelle necessarie per l’approvazione anche in parlamento del ddl.
Insomma, si sta provando a frenare quello che lo stesso assessore Lantieri ha definito un “atto dovuto”, in mancanza del quale la Regione sarebbe stata inadempiente. Anche se i Comuni e i commissari sono già stati individuati. Così, i sindaci continuano a manifestare forte preoccupazione. “Dalle complesse trattative Stato-Regione per definire l’accordo finanziario, – hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia – che solo ieri è stato ratificato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con un decreto legge, viene fuori una vicenda che ha penalizzato fortemente i Comuni dell’isola. Se venisse confermata la mancata previsione nel decreto legge di una proroga del termine per l’approvazione dei bilanci di previsione 2016 – dicono – saremmo in presenza di un ulteriore prolungamento della grave condizione di disagio che i Comuni siciliani hanno sopportato. Saremmo di fronte al paradosso di essere messi soltanto a fine giugno o addirittura luglio, nelle condizioni di conoscere gli elementi essenziali per l’approvazione dei bilanci di previsione 2016”. “Questo modo di agire – continua il presidente Orlando – ha avuto e ha come unico risultato, quello di offrire in alcuni casi gli amministratori locali come pure vittime sacrificali di un complessivo malessere sociale che trova origine nei gravi limiti dell’azione di altri livelli istituzionali”.