PALERMO – Il Comune di Palermo sta lentamente uscendo dalla crisi finanziaria che l’ha spinto a un passo dal dissesto: nel 2013 i debiti, i residui passivi e la pressione fiscale pro capite sono diminuiti mentre sono cresciuti l’avanzo di amministrazione e l’autonomia finanziaria. Sono questi i dati principali che emergono dal rendiconto di gestione 2013, presentato oggi dal sindaco Leoluca Orlando e dall’assessore al ramo Luciano Abbonato. La giunta ha approvato il testo ieri con due mesi di anticipo rispetto alla scadenza del 30 giugno sancita per legge. Il consuntivo adesso andrà in commissione Bilancio e alla Ragioneria generale mentre si attende la nomina dei revisori dei conti.
Al netto delle polemiche sulla Tares, dunque, la notizia del giorno è il calo delle tasse: “Nel 2012 – spiega Abbonato – i cittadini pagavano 514 euro a testa, nel 2013 ne hanno pagati 504. Non è una grande cifra ma è frutto di tagli oculati e sacrifici”. “Chiediamo comprensione ai cittadini palermitani per l’imposizione fiscale – dice Orlando –. Non dipende dalle nostre necessità ma da una volontà perversa che destina le risorse fiscali a Stato e Regione, anche se alla fine è il Comune a fare la parte dell’impositore. Ma sappiate che qui la pressione fiscale è minore che in altre grandi città come Milano o Roma”. “Lo Stato – rilancia l’assessore – ha trasformato i comuni in meri esattori. Per questo è importante dotarsi di autonomia finanziaria, che oggi è arrivata al 48,6%: solo con quella si va avanti”.
L’altra nota solitamente dolente del bilancio di piazza Pretoria è la voce partecipate ma anche su questo fronte si registra qualche novità positiva: i debiti del Comune nei confronti delle aziende in house sono diminuiti da 185 a 120 milioni di euro mentre il disallineamento, cioè la somma che le stesse partecipate sostenevano di dover ricevere mentre Palazzo delle Aquile no, si è ridotto a 50 milioni, dei quali 10 sono oggetto di contestazione. “Ci aspettiamo i primi consuntivi delle aziende già a partire dalla prossima settimana – afferma il sindaco – ma abbiamo già motivo di ritenere che abbiano seguito il percorso virtuoso dell’amministrazione comunale. La cabina di regia che abbiamo istituito le ha poste sotto controllo in modo che non siano un corpo estraneo rispetto all’amministrazione”.
Nonostante la drastica riduzione dei trasferimenti statali e regionali (-30 milioni di euro rispetto al 2012 e -143 milioni rispetto al 2011, inoltre il Comune attende ancora il quarto trimestre dei trasferimenti regionali 2013) le buone notizie non finiscono qui: l’indebitamento finanziario è sceso da 275 a 264 milioni (-11 mln), l’avanzo di amministrazione è salito da 56 a 71 milioni (+15 mln), i residui passivi sono passati da 1,367 a 1,336 miliardi di euro (-31 mln), l’autonomia finanziaria è cresciuta dal 46,8% del 2012 al 48,6% del 2013. Fra le uscite, confermata la riduzione della spesa del personale sia in valore assoluto (-11 mln rispetto al 2013) sia in rapporto alla spesa corrente (scesa dal 38% al 34%). Il numero di dipendenti diretti del Comune scende di 198 unità (passando da 8.360 a 8.162) così come scende il costo unitario (da 32.152 euro a 31.543). “Inoltre è prevedibile che nell’ottica del bilancio consolidato la spesa del personale, inclusa quelle per le partecipate, possa finalmente scendere sotto la soglia del 50%”, sottolinea Orlando. In forte calo anche le spese di funzionamento (-3,4 mln) mentre rimane alta la spesa per gli investimenti (122 mln) che registra un +220% rispetto al 2011, cifre per le quali bisogna tenere conto dei finanziamenti europei per le grandi opere come il tram.
“Questi numeri sono la conferma della svolta in corso. Il bilancio del Comune adesso è virtuoso e formalmente in equilibrio”, sostiene Orlando, che poi conferma totale fiducia nell’assessore e nel consiglio comunale malgrado i recenti strascichi polemici che hanno fatto ballare la maggioranza del Movimento 139: “Voglio ringraziare Abbonato, perchè se viene odiato significa che ha lavorato bene, e il consiglio comunale che ha appoggiato l’impostazione della giunta. Almeno questo merito va riconosciuto al consiglio e devo ammettere che non sempre il cammino dell’amministrazione comunale è stato facile da interpretare: succede quando ti muovi su sentieri impervi. Se poi a Sala delle Lapidi inizia una normale dialettica non è un problema”. “Io mi sento amatissimo”, risponde laconico Abbonato.