PALERMO – Dalla commissione Bilancio di Sala delle Lapidi arriva il primo via libera al previsionale 2019. Un passaggio obbligato, ma che dà idealmente il via all’iter di una manovra che in questi mesi si è ingolfata: approvata dalla giunta a dicembre, con un insolito quanto largo anticipo, ha poi dovuto essere rivista per i tagli della Finanziaria nazionale. E tra Pasqua ed Europee, la pratica si è trascinata fino a giugno, con l’Aula che prima dovrà però esaminare gli atti propedeutici come il Piano triennale e quello delle alienazioni.
“Dopo la disamina del documento, i riscontri dell’assessore al Bilancio e del ragioniere generale, e gli incontri con le diverse aree dell’Amministrazione – spiega la presidente Barbara Evola – oggi la commissione ha espresso voto positivo a maggioranza. Lavoreremo anche per proporre e condividere con le altre forze politiche importanti emendamenti, affinchè il Bilancio di previsione sia approvato in tempi rapidi. Non possono essere i cittadini e le cittadine a pagare il prezzo più pesante. Il Comune non può andare avanti con un regime provvisorio che di fatto blocca la spesa e mette a rischio i servizi, soprattutto nel sociale. Occorre restituire uno strumento di bilancio efficace, provando con manovre condivise a utilizzare nel miglior modo possibile le poche risorse a disposizione”.
Per i consiglieri di maggioranza che hanno votato il Bilancio (Barbara Evola di Sinistra Comune, Antonino Sala di Palermo 2022, Dario Chinnici del Pd e Sandro Terrani del Mov139) “è necessario dare ossigeno a scelte politiche che oggi non trovano spazio in un bilancio prettamente tecnico e, in qualche modo, asfittico per i numerosi tagli e accantonamenti obbligatori per legge. Da domani la Commissione riprenderà l’interlocuzione con gli uffici e con le forze politiche presenti in Consiglio comunale per portare avanti linee strategiche condivise”.
“Ho espresso il mio voto favorevole in commissione per senza di responsabilità nei confronti della città, pur rimanendo in allerta per la situazione economico finanziaria delle società partecipate, che non sono assolutamente da sottovalutare – aggiunge Terrani – Infatti, farò sentire la mia voce, affinché si possano risolvere una volta e per tutto le criticità emerse anche in questa sessione di bilancio, che vanno da Reset, Rap ed Amap. Dunque, sicuramente saranno necessari degli aggiustamenti prima che si passi al voto finale in aula”.
La nota più dolente è il taglio causato dalla Finanziaria nazionale in tre anni: si tratta di tagli da sei milioni per il 2019, ma da otto per i successivi e che gli uffici prevedono di colmare, almeno per quest’anno, con le maggiori entrate previste dalle case popolari (2,4 milioni), 420 mila euro di diritti di istruttoria per gli atti urbanistici, quasi 2 milioni di crediti verso Amat, 304 mila euro da Rap per l’affitto della sede di piazzetta Cairoli ma anche minori uscite, come i quasi 900 mila euro risparmiati grazie agli accantonamenti per i disallineamenti con le aziende. Una manovra ingessata, se si considera che solo gli accantonamenti di spesa obbligatori, per il 2019, ammontano a 131 milioni.
“Con estremo ritardo, a causa dei problemi interni alla maggioranza, oggi si è espresso parere sul previsionale 2019-2021 – dice Ugo Forello del M5s – Un bilancio che certifica la crisi economica del Comune, ridotto all’osso che non prevede alcun impegno di spesa per lo sviluppo città, in cui la parte del leone la fanno gli accantonamenti”. Per Andrea Mineo di Forza Italia, “il nostro no convinto, frutto di una attenta analisi, è dovuto al fatto che molti settori nevralgici della città rimangono senza risorse. Pochi soldi per le aziende, patrimonio ancora da sfruttare. Per questo presenteremo degli emendamenti per migliorare la manovra”.