CATANIA – La bella e affascinante Etna sempre più svelata grazie al radar-laser BILLI progettato dall’ENEA, l’agenzia nazionale delle nuove tecnologie. Dopo aver studiato lo scorso anno i fumi emessi dallo Stromboli, i tecnici dell’Enea hanno deciso di investigare anche su quelli emessi dal Mongibello. Rispetto allo Stromboli, quella sull’Etna si è rivelata un’operazione molto più difficile, così afferma Luca Fiorani del Laboratorio Diagnostiche e Metrologia del Centro ENEA di Frascati che ha sviluppato BILLI.
Perché? “L’Etna è ostile e inospitale con temperature che di notte possono andare sotto zero anche in questa stagione e di giorno arrivano attorno ai 10° C. E poi – spiega – pioggia, atmosfera acida, polvere e umidità rappresentano una ‘minaccia’ per la strumentazione”. Una scommessa bella e buona portata però a termine. A 2.850 metri di altitudine e a 1,5 chilometri dal cratere principale, il sofisticato apparecchio ha misurato il contenuto di biossido di carbonio dei fumi, indizio importante per la previsione di eventuali eruzioni.
A cosa serve studiare questi fumi? “La tecnologia sviluppata dall’Enea potrà permettere in futuro, una volta automatizzata, di allertare su possibili eruzioni – continua Fiorini – come quella di inizio agosto, non preceduta da segnali usuali come scosse sismiche”.
Come funziona il radar? “Attraverso un sistema di specchi, il fascio laser può essere orientato in qualsiasi direzione, permettendo di effettuare scansioni dei pennacchi vulcanici, simili alle tomografie”. L’ENEA ha sviluppato questa tipologia di radar laser nell’ambito del progetto europeo BRIDGE (Bridging the gap between gas emissions and geophysical observations at active volcanoes) dell’European Research Council, coordinato da Alessandro Aiuppa dell’Università di Palermo, con lo scopo di migliorare i modelli di previsione delle eruzioni, in modo da preallertare per tempo la popolazione in caso di pericolo.