PALERMO – Niente mercatino oggi in corso Tukory e strade limitrofe, dove quotidianamente decine di abusivi collocano le proprie bancarelle e posizionano la merce lungo i marciapiedi. Un massiccio intervento effettuato dalla polizia, dalla guardia di finanza e dagli agenti della municipale ha infatti impedito agli ambulanti di occupare le vie di Ballarò con banconi, mobili, vestiti, oggetti per la casa, biciclette: gli agenti li hanno fatti allontanare perché quattordici risultavano sporvvisti di qualunque autorizzazione e una grossa quantità di merce dalla dubbia provenienza è stata rimossa dagli uomini della Rap. Sono scattati anche due sequestri penali e cinque amministrativi e denunce, oltre a dieci sanzioni da 309 euro l’una.
Sequestrati in tutto cinque tavoli di legno, dieci infissi in alluminio, un ombrellone, otto pneumatici auto, cinque valigie, due seggioloni per bimbi, due lampadari, cinque aspirapolveri, sei giacche in tessuto, quattro arredi in legno, cinque quadri, una motozappa, un paraurti auto, due comodini in legno, un frullatore, cinque biciclette, una parabola, una cassa stereo, tre damigiane in vetro, quattro monopattini, quattro vasi in ceramica, un lampadario in ferro, circa ottanta utensili da cucina, un monitor pc.
L’area è stata monitorata dalla polizia municipale, sul posto per garantire la viabilità alle auto. Gli abusivi si sono nel frattempo spostati a piazza Pretoria, portando con loro grossi sacchi di merce che sono stati svuotati e gettati davanti all’ingresso di Palazzo delle Aquile. Dicono di volere incontrare il sindaco Leoluca Orlando. Sul posto si trova la polizia. Il mercatino cosiddetto “dell’illegalità” è sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine ormai da tempo.
Un primo intervento disposto dal comandante della polizia municipale aveva permesso lo sgombero della piazzetta di corso Tukory in cui da anni gli abusivi collocavano di tutto. Le proteste dei cittadini si sono fatte sempre più forti, senza mai placarsi. Gli ambulanti, negli ultimi mesi, si sono infatti posizionati nei pressi del Museo Gemmellaro – sulla quale ringhiera hanno spesso steso panni ed esposto borse ed abiti di seconda mano – e nelle traverse che conducono nel cuore di Ballarò.
Una presenza perenne che dall’alba, con lo scarico della marce che arriva coi camion, ha da sempre provocato malumori e dato vita ad episodi che più volte hanno confermato la provenienza illecita dei prodotti e l’aumento del fenomeno della ricettazione. A partire dalle biciclette. Almeno cinque, negli ultimi mesi, i palermitani che hanno riconosciuto tra le bici esposte le loro. Mezzi rubati alcuni giorni prima e messi in vendita, come se nulla fosse, al prezzo di almeno quaranta euro.
Stanotte, inoltre, i carabinieri di Piazza Marina hanno fatto scattare l’arresto per due romeni. Stavano armeggiando su una vecchia Bmw quando i militari hanno immediatamente proceduto ad un controllo. I due uomini alla loro vista si sono dileguati abbandonando la merce risultata rubata: televisori e tablet. Trovati anche un mazzuolo ed una torcia che appartenevano a Costantin Matei, di 30 anni. Attraverso il tablet i militari sono riusciti a risalire al reale proprietario, un libero professionista che si trova al momento in Arabia Saudita che ha così scoperto che la propria casa di Selinunte è stata svaligiata. Ma non finisce qui, perché l’individuazione del romeno ha condotto ad altre tre persone che stavano scaricando altra merce di dubbia provenienza da una Opel Corsa: quattro televisori Lcd, una playstation, una webcam, hard disk esterni e orologi di marca che sono stati recuperati prima che potessero essere immessi sul mercato della ricettazione. Due dei complici sono riusciti a fare perdere le proprie tracce, mentre per Andei Ionut Puscasu, anche lui romeno, sono scattate le manette per furto e ricettazione.
Durante lo stesso intervento i carabinieri hanno arrestato Giuseppe Taormina, 22 anni. E’ accusato di detenzione di droga ai fini dello spaccio, visto che nel corso della perquisizione di una sua stalla dove veniva custodita la carrozza di uno “gnuri”, sono state trovate settanta bustine di marijuana: erano nascoste sotto il cuscino del mezzo.
“L’incivile protesta inscenata davanti la sede del Comune da parte degli abusivi – ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – ci convince maggiormente sulla necessità di non abbassare la guardia a conferma che Palermo da tempo non può più considerarsi una zona franca, ma luogo di legalità e rispetto. Nessuno tollera e tollererà alcuna forma di abusivismo”.