PALERMO – “Questa birra è sventata”, diceva un cliente insoddisfatto della cocaina che gli era stata venduta. Il suo pusher di riferimento affidava la sua replica a un sms: “ma ki dc? (ma che dici?)”. Ed invece lo stupefacente era davvero di scarsa qualità: “ti giuro, lo sai che non ti o mai detto niente…”.
La polvere bianca stava mettendo in crisi il mercato. Ecco un’altra voce registrata dalle microspie: “Fai una cosa… ti vieni a prendere questa cosa… questa birra sbintata… perché così sango’ non ci siamo più… non ci siamo, onestamente… ti rispetto, ti voglio bene, però se mi porti la ceres sbintata, non va bene sango”. Allo spacciatore non restò altro da fare che ammettere le sue colpe e tentare subito di recuperare: “gioia mia più tardi ti faccio recuperare, chiama più tardi… capito, non ti preoccupare che non ti lascio in asso… chiama tra trequarti d’ora massimo, va bene?”.
In manette sono finite cinque persone: Stefano Macaluso, 32 anni; Antonino Di Betta, 27 anni; Danilo Biancucci, 27 anni, Giovanni Fiorellino, di 25, Alessandro La Dolcetta, 21 anni. Abitano fra al Zisa e Mondello. Ma l’inchiesta non è chiusa. Altre responsabilità potrebbero presto emergere.