PALERMO – “Pronto polizia? In via Giotto c’è una casa di appuntamenti”. L’inchiesta parte dalla segnalazione al 113 di un residente stanco del viavai nel palazzo dove vive e finisce con l’arresto di un poliziotto, Felice Galletta, e della moglie, Chiara Spanò, per sfruttamento della prostituzione.
Gli investigatori della Squadra Mobile si appostano e fermano uno dei clienti che ammette con franchezza di essere stato attirato dall’annuncio “Bella siciliana riceve per appuntamento” pubblicato su una delle tante bacheche virtuali. Quindi descrive la ragazza con cui ha appagato i suoi istinti sessuali: 35-40 anni, corporatura normale, seno abbondante, alta circa un metro e 75, capelli neri e occhi scuri, chiaro accento palermitano e un tatuaggio tribale. I prezzi variavano da 50 a 100 euro a secondo della prestazione.
Dichiarazione dopo dichiarazione si scopre che le prostitute lavoravano non solo in via Giotto, ma pure in via Filippo Juvara e via Sampolo. Vengono avvertiti i proprietari delle abitazioni. Sono sorpresi. Non potevano certo sospettare di un agente di polizia. Ed invece Galletta sub affittava le case a otto ragazze palermitane e due trans brasiliani, incassando fino a 400 euro a settimana.
Il resto lo fanno le intercettazioni: “Mi servono i soldi, sono rimasta senza una lira”, spiega una delle ragazze a Galletta. Ci sono prostitute, infatti, che vendono il proprio corpo perché hanno bisogno di denaro. Durante una pausa di vita normale: “Sono qua io alle due vediamo lascio la bambina… mi devi dare il tempo… mi devo vestire”. Grazie ai loro racconti si scopre che Galletta incasserebbe 15 euro a cliente. Per evitare rischi le ragazze ritirerebbero le chiavi di casa in edicola oppure sotto il tappetino davanti l’uscio.
Inevitabile che i vicini inizino a protestare. Un uomo che conosce Galletta cerca di invitarlo a cambiare registro: “… c’erano due mignottone qua accanto a casa mia… sono due di colore qua… sono due straniere”. Galletta ne parla con la moglie che gli dice: “Io cerco una casa senza condomini… non si lamenta nessuno questo chi è… ora Aanaconda un po’ vieniri, perché la riconoscerà poi, mettici a Marina…”.
Anaconda è il nome d’arte di un trans che si mette troppo in mostra. La situazione non cambia. Il vicino è esasperato e gli scrive un sms: “… adesso i clienti suonano pure a casa mia e la volta scorsa si stavano infilando dentro da me, ero con la mia fidanzata c’è un passio indescrivibile…”. Galletta prova a difendersi: “… essendo una casa vacanza ci può essere un via vai è proprio per questo che se ti creo disturbo ti verso 500 al mese”. “Soldi da te per il disturbo? Sia mai. Non mi riferisco a clienti normali di una casa vacanze forse non ci siamo capito”, taglia corto stizzito il vicino. Come dagli torto, visto che Galletta compra on line 432 preservativi modello “Serena alla fragola”.