Chissà se era stato proprio lui a rispondere su facebook con un affettuoso: “Ciao Roberto, grazie mille. Ti voglio bene” a un messaggino adorante di chi scrive, la speranza dice di sì. La voglia di parlare con lui, del resto, era stata troppa. Era pensabile avere a portata di click Bud Spencer – il grande, il mito – e non fargli sapere quanto l’amassimo?
Ora che il magnifico Bud è morto, speriamo ancora con la serenità dei vecchi che sono rimasti per sempre bambini, possiamo confessarlo: era il padre che avremmo voluto, nonostante i nostri splendidi padri. Avremmo tenuto questo e quello: il genitore che ci era benignamente toccato in sorte e l’eroe dei cazzotti e della risata, il gigante buono che proteggeva i nostri sogni e manteneva lontano dagli incubi il nostro passo di bambini e adolescenti.
Purtroppo, c’è toccato leggere un dispaccio d’agenzia: “E’ morto a Roma l’attore Bud Spencer alias Carlo Pedersoli. Aveva 86 anni. Lo annuncia all’ANSA il figlio Giuseppe Pedersoli: ‘Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata ‘grazie'”. Ecco. Grazie è proprio la parola che abbiamo in mente. Per le scazzottate con Terence Hill. Perché altrimenti ci arrabbiamo. Perché Bulldozer era uno di noi. Grazie Bud. Sei stato un papà cortese. Ci hai regalato la fortuna, fino all’ultimo, di crescere accanto a due padri: quello vero e quello perdutamente sognato. (R.P.)