GELA – Affidamento dei lavori diretti, patrocini per spettacoli di interesse pubblico e assunzioni a go-go. E’ bufera all’Ato cl 2 di Caltanissetta. Due avvisi di garanzia sono stati emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela nei confronti di Giuseppe Panebianco, commissario liquidatore della società d’ambito e Nuccio Li Pomi, socio della Mutiservises di Gela. Al centro dell’inchiesta il mancato espletamento di alcune gare e l’affidamento di alcuni servizi legati alla manutenzione ordinaria e straordinaria della discarica Timpazzo ad alcune ditte riconducibili a Li Pomi, socio anche della General Service e di un’altra ditta individuale.
L’Ato infatti, società costituita da sette comuni della provincia di Caltanissetta svolge il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. La magistratura vuole accertare anche se si sia o meno configurato il reato di truffa che sarebbe stato messo in atto con l’emissione di fatture false per lavori inesistenti. L’indagine è scattata all’indomani di una perquisizione effettuata dalla Polizia, il 14 Febbraio scorso, durante la quale gli inquirenti portarono via dalla sede dell’Ato, in contrada Brucazzi, nella zona industriale, numerosi documenti su cui lavorare per riscontrare i conti della società d’ambito, con riferimento alla transazione su vecchie pendenze ma anche alle spese sostenute. Ieri pomeriggio un nuovo blitz, oltreché nella sede anche negli uffici di consulenza fiscale, nelle sedi legali delle società finite nell’occhio del ciclone giudiziario e nelle abitazioni di Panebianco e di Li Pomi.
Gli agenti della Mobile di Caltanissetta e i militari della Guardia di Finanza hanno requisito fascicoli e cartelle mutimediali. Gli inquirenti vogliono capire con quali procedure siano state impiegate alcune somme per patrocini e sponsorizzazioni di spettacoli musicali come i concerti di Manuela Villa e Gigi d’Alessio tenutisi le scorse estati e varie iniziative culturali, sportive legate anche a festeggiamenti popolari. Non si comprendeva – sussurrano gli inquirenti – come in un periodo di difficoltà economica per gli Ato, la società gelese fosse così elastica nell’elargire contributi e sponsorizzare iniziative. Dunque una gestione allegra che gli inquirenti stanno cercando di appurare.Gli stessi investigatori stanno cercando di capire se in questi anni, ci siano state assunzioni a go-go da parte della società d’ambito. Il 2012 è stato un anno turbolento per l’Ato: nel maggio dello scorso anno infatti all’interno della sede dell’Ato furono scoperte delle microspie, mentre a distanza di una settimana dal primo blitz, avvenuto il 22 Febbraio scorso che, Panebianco presentò le dimissioni, successivamente respinte, al consiglio d’amministrazione.