PALERMO – “Bisogna fare squadra, collaborare e confrontarsi perché dobbiamo dare risposte ai bisogni della città. Saremo pragmatici”. Mimma Calabrò ha giurato lo scorso 2 maggio, in un venerdì da “ponte”, diventando il nuovo assessore alle Attività sociali del Comune di Palermo.
Un nome voluto fortemente da Renato Schifani che, per rappresentare Forza Italia nella giunta di Roberto Lagalla, ha scelto un profilo tecnico ma con alle spalle una carriera sindacale trentennale tra le file della Cisl. Protagonista delle vertenze Gesip-Reset ed ex Pip, Calabrò è stata anche segretario generale del Sicet, la federazione che si occupa delle politiche abitative.
Dopo una lunga carriera sindacale, adesso si trova in politica…
“Io sono un assessore tecnico, peraltro da sindacalista mi sono sempre occupata del sociale, di fragilità, inclusione e politiche di genere. Questo nuovo impegno mi consentirà di continuare a occuparmene, è una bella opportunità che sono stata contenta di cogliere”.
Com’è stato l’impatto con l’assessorato?
“Ho giurato la mattina del 2 maggio, che era un venerdì, e un minuto dopo ero già in assessorato per conoscere i dirigenti e il personale. Nella mia vita sono sempre stata abituata a lavorare per obiettivi e a fare squadra, cosa che ovviamente voglio fare anche in assessorato dove ho già trovato grande disponibilità. Stiamo monitorando tanti progetti, facendo il punto della situazione e con i dirigenti abbiamo già programmato alcune iniziative che ci permetteranno di toccare con mano le situazioni più problematiche, penso ad esempio ai clochard ma non solo. Le Attività sociali sono uffici che coniugano gli aspetti burocratici con i bisogni dei cittadini, aiutandoli a districarsi nella burocrazia. A noi spetta offrire risposte reali ai bisogni dei palermitani e questo intendiamo fare”.
Si è posta qualche obiettivo?
“Il mio primo impegno pubblico è stato l’Open day sul volontariato dei giovani, un battesimo bellissimo all’insegna della gioia e della solidarietà. Vedere tanti giovani che si impegnano nel sociale e tanti operatori mi sprona a fare sempre di più. Sicuramente c’è tanto da fare, in moltissimi si rivolgono all’Amministrazione e ai miei uffici e cercheremo di dare a ognuno una risposta concreta e rapida”.
Si è già confrontata col sindaco?
“Il confronto è continuo, come è normale che sia, stiamo analizzando i primi dossier e individuando le priorità come i progetti di vita individuale, ossia progetti pensati e strutturati non in modo generico, col rischio di essere inefficaci, ma sulla base delle esigenze della singola persona, della loro storia, della loro condizione. La disabilità è un tema che affronteremo a 360 gradi, così come tutti i bisogni sociali che sono tanti e diversi fra loro”.
Il suo assessorato dovrà dare risposte anche agli enti del terzo settore…
“La mia parola d’ordine è confronto. Il confronto è fondamentale per lavorare bene e intendo procedere per aree tematiche, mettendo attorno a un tavolo tutti gli attori coinvolti e senza compartimenti stagni, ottimizzando tempi e risorse. Saremo pragmatici”.