Caltagirone, consiglio diviso |sul Patto dell'economia sociale - Live Sicilia

Caltagirone, consiglio diviso |sul Patto dell’economia sociale

Animato dibattito sull’ingresso del Comune nel Patto dell’economia sociale del Calatino. Alla fine il documento contro l’adesione non ”passa”

 

CALTAGIRONE – Consiglio comunale diviso a metà (seduta di venerdì 8 agosto) sull’adesione del Comune di Caltagirone al Patto territoriale dell’economia sociale del Calatino. Alla fine il documento proposto dall’opposizione, contenente forti critiche ai contenuti e alle modalità di adesione all’iniziativa, non è “passato”, avendo ricevuto 9 voti favorevoli e 9 contrari.

L’intero dibattito è stato caratterizzato dal forte atto d’accusa dell’opposizione, con interventi di Gemma Marino, Luca De Caro, Paolo Crispino, Giovanni Garofalo, Andrea Bizzini, Fabio Roccuzzo e Andrea Michelangelo Lirosi, riassumibili nella denuncia “dell’incongruenza e invasività di un protocollo che affida al privato – il consorzio Sol.Calatino – compiti nell’erogazione e gestione delle risorse che devono spettare al pubblico in quanto l’unico capace di garantire imparzialità”, e “della gravità dell’atteggiamento dell’Amministrazione, che ha così pericolosamente abdicato al proprio ruolo di programmazione dei servizi della città, delegando a un unico soggetto e non a una pluralità di attori il compito di pianificarne e gestirne l’erogazione”.

I consiglieri che sostengono l’Amministrazione – Marco Failla e Settimo Di Pasquale gli intervenuti – hanno invece parlato di “atto che crea nuove possibilità per la comunità nel sociale”, e di “massime garanzie che il Comune mantenga in pieno le proprie prerogative”. La stessa Giunta – il sindaco Nicola Bonanno e l’assessore Chiara Gulizia – ha precisato che “non ci sarà alcun vincolo aggiuntivo per il Comune, ma un’utile e proficua interazione con il privato, con conseguenti finanziamenti aggiuntivi e nuove opportunità, in una logica di rete col territorio, che si aggiungeranno a quelle ordinariamente offerte dall’opera dei Servizi sociali”.

Infine, dopo una breve sospensione, il voto.

 


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