CALTAGIRONE. Sono i fratelli Claudio e Alessandro La Gona i due uomini tratti in arresto ed associati alla casa circondariale di Caltagirone, che secondo gli inquirenti avrebbero messo su una florida attività di sfruttamento della prostituzione.
Indagati nella stessa operazione condotta dagli uomini della Polizia di Stato, diretti dal Dirigente Dott. Vincenzo Saitta, anche Gaetano Muscia, Antonella Blatti, Salvatore Di Caro, Carlo Giuseppe Saglimbene, Rosario Luz Maria Fernandez e Carmen Julia Garcia Sanchez.
“Il pacchetto per le squillo”
Le donne indotte a prostituirsi, per lo più provenienti dall’est Europa, venivano prelevate all’autostazione di Caltagirone per poi essere condotte in una delle quattro abitazioni in proprietà dei fratelli La Gona.
Gli stessi pattuivano un tariffario che andava dall’utilizzo dell’abitazione alle trasferte.
Quindici euro a tratta e cinquanta euro al giorno per usufruire della stanza dove accogliere i clienti.
Il gruppo, secondo questo tariffario, organizzava inoltre il cambio lenzuola, la pubblicità su siti di incontri e la consegna dei pasti. Erano sempre loro a prendere il denaro dei proventi della prostituzione e a inviarli alle famiglie d’origine delle ragazze.
Un servizio all inclusive insomma dove il gruppo faceva si che le ragazze potessero gestire al meglio i propri clienti.
Un’operazione che in parte sradica un problema diffuso nella città di Caltagirone dove, soprattutto nel centro storico è quanto mai florido il fenomeno della prostituzione.
Una veloce ricerca nei siti di incontri, ci mostra un ampia e dettagliata immagine di quale possa essere l’ammontare di questa attività sul territorio.
Ci sarebbero anche B&B compiacenti oltre ad un elevato numero di clienti disposti a sborsare anche cifre considerevoli pur di consumare un rapporto a pagamento.