Palermo, "compensi esagerati, consulenti superflui": Saguto assolta

“Compensi esagerati e consulenti superflui”: Saguto assolta

Il fatto non costituisce reato per l'ex magistrato

PALERMO – Il fatto non costituisce reato. Il giudice per l’udienza preliminare di Caltanissetta, nonostante i reati fossero già prescritti, ha deciso di assolvere nel merito Silvana Saguto.

Era stato il Gip, lo scorso maggio, ad ordinare l’imputazione coatta per l’ex presidente della sezione Misure di prevenzione, condannata in appello per lo scandalo della gestione dei beni sequestrati ai mafiosi e agli imprenditori accusati di collusione con i boss.

Nell’ambito della misura di prevenzione Ingrassia all’ex magistrato, ormai radiata dalla magistratura, veniva contestato di avere dato il via libera, con “motivazione carente e senza che ve ne fosse necessità”, la nomina di 14 coadiutori.

Ed ancora di avere liquidato “in maniera sproporzionata” all’amministratore giudiziario Roberti Nicola Santangelo, condannato nel processo principale a 4 anni e 2 mesi, e agli stessi coadiutori compensi per 301 mila euro.

I reati di abusi d’ufficio contestati nel processo, uno dei tanti scaturiti dalla vicenda principale, risalivano al 2014. Erano dunque prescritti, ma il legale di Saguto, l’avvocato Ninni Reina, ha chiesto l’assoluzione nel merito. Ha sostenuto che gli atti rientrassero fra le prerogative discrezionali del magistrato.


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