PALERMO – Sarà eletto il prossimo 31 gennaio il nuovo presidente della Camera di Commercio di Palermo. È quella, infatti, la data stabilita per l’insediamento del nuovo Consiglio, che ingloberà anche quello della provincia di Enna. I 33 membri, rappresentanti dei diversi settori economici, sono stati nominati lo scorso dicembre con decreto regionale, dopo che, sempre con decreto, il precedente Consiglio era stato sciolto il 15 aprile 2015 e l’ente commissariato dalla Regione siciliana in seguito alle vicende giudiziarie dell’ex presidente Roberto Helg, coinvolto in un caso di estorsione nell’ambito della gestione dell’aeroporto “Falcone Borsellino” di Palermo.
La sfida per lo scranno camerale più alto è ancora aperta tra Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo (fu eletta dopo la decadenza, appunto, di Roberto Helg, che presiedeva anche l’associazione), e Alessandro Albanese, presidente provinciale di Confindustria. Non è escluso, però, che arrivino nuove candidature, che possono essere presentate fino a poco prima delle votazioni. Ma si tratta di un’ipotesi improbabile, in quanto – è opinione comune tra gli associati – più che i due nomi, sono le due associazioni che si sfidano e si confrontano in questa campagna elettorale. “Non mi piace l’idea di una rivalità tra associazioni che devono invece stare dalla stessa parte, a garanzia degli interessi del mondo produttivo che rappresentiamo”, dice Patrizia Di Dio. “Non è una campagna elettorale – aggiunge Albanese – l’importante è dare alla Camera degli organismi che rappresentino la base nel modo più ampio possibile”.
Contestualmente all’elezione del presidente della Camera di Commercio, il Consiglio appena insediato dovrebbe eleggere al suo interno anche i membri della Giunta, organo esecutivo composto attualmente da cinque consiglieri. Ma questa elezione potrebbe saltare: sta nascendo, infatti, un fronte di consiglieri e associati che chiede di ampliare il numero di membri della giunta per consentire una maggiore rappresentatività delle categorie e dei settori. Si dovrebbe dunque procedere a una riforma statutaria della Camera di Commercio e da qui, dunque, potrebbe arrivare la richiesta di un rinvio.