Quasi 140 prescrizioni, 2 arresti: c'è il medico di Messina Denaro - Live Sicilia

Quasi 140 prescrizioni, 2 arresti: c’è il medico di Messina Denaro

Avrebbe aiutato il latitante a curare il cancro

CAMPOBELLO DI MAZARA (TRAPANI) – Quasi 140 documenti fra diagnosi, prescrizioni di esami specialistici e medicinali. Troppi per non accorgersi che il geometra Andrea Bonafede non avesse problemi di salute. Secondo l’accusa, il medico massone Alfonso Tumbarello, 70 anni, sarebbe stato perfettamente a conoscenza che il realtà si stava prendendo cura di Matteo Messina Denaro che usava l’identità di Bonafede.

I carabinieri del Ros lo hanno arrestato assieme ad Andrea Bonafede, cugino e omonimo della persona che ha prestato la propria identità al padrino. Il giudice per le indagini preliminari Alfredo Montalto ha accolto la richiesta del procuratore Maurizio de Lucia, dell’aggiunto Paolo Guido e dei sostituti Gianluca De Leo e Pierangelo Padova. Bonafede avrebbe fatto da cerniera con il medico per la consegna delle prescrizioni.

I pm contestano a Tamburello il reato di concorso esterno in associazione mafiosa e falso, Bonafede deve invece difendersi dall’accusa di procurata inosservanza della pena, gli ergastoli inflitti a Messina Denaro.

Tumbarello avrebbe incontrato e visitato il latitante, probabilmente per primo, almeno in Sicilia, dando inizio al percorso sanitario che ha visto il padrino trapanese operarsi all’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo e poi alla clinica La Maddalena di Palermo.

Tumbarello sino a qualche mese fa è stato medico di base del vero Andrea Bonafede, 59 anni, l’uomo che ha prestato l’identità al latitante, pure lui finito in carcere. Un personaggio molto noto a Campobello di Mazara. Si era candidato a sindaco nelle elezioni amministrative del 2011. Era appoggiato dalla lista del Popolo delle Libertà e ottenne il 7,55% dei voti superando la stessa lista che prese il 3,92%. Precedentemente, nel 2006, lo pneumologo si candidò alle elezioni regionali nella lista Casini-Udc.

Tumbarello sarebbe solo una delle pedine del sistema sanitario che avrebbe favorito il latitante. Nel corso del suo interrogatorio aveva spiegato che il vero Bonafede gli avrebbe chiesto, senza mai visitarlo, di prescrivergli le costose cure oncologiche. La segretaria dello studio medico, sentita dai carabinieri, ha spiegato che Andrea Bonafede non andava in studio: “L’ultima volta l’ho visto 17 anni fa”.

Il nome di Tumbarello, medico e massone, era stato fatto da Antonio Vaccarino, ex sindaco di Castelvetrano, insegnante, massone pure lui. Vaccarino era stato reclutato dal Sisde diretto allora da Mario Mori con l’obiettivo di stanare il grande latitante.

I due si scambiarono varie lettere e note confidenziali sotto mentite spoglie: Messina Denaro si presentava come “Alessio” e a Vaccarino aveva attribuito il nome di “Svetonio”, lo storico di epoca romana.

Vaccarinio si era rivolto a Tumbarello che aveva un legame con Salvatore Messina Denaro, fratello di Matteo.


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