CATANIA – Il tribunale del Riesame ha disposto gli arresti domiciliari per Sebastiano Maiolino, il cancelliere del palazzo di Giustizia arrestato lo scorso 9 gennaio con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento alla mafia, aggravante che, secondo il Riesame, non esisterebbe.
L’indagine, coordinata dal procuratore Capo Giovanni Salvi, è stata delegata ai commissariati di Avola e Noto e alla Squadra Mobile di Catania ed è sfociata, dopo mesi di intercettazioni, nella notifica del provvedimento di custodia cautelare al detenuto Waldker Albergo, accusato di associazione mafiosa per aver fatto parte con l’aggravante della direzione, del clan mafioso Trigila di Noto. Albergo è accusato, insieme al cancelliere Maiolino, di rivelazione del segreto d’ufficio.
Secondo le ipotesi della Procura il presunto asse tra il mafioso e il cancelliere avrebbe favorito, attraverso la rivelazione del segreto d’ufficio, il capo storico del clan Antonio Trigila, detto “Pinuccio Pinnintula”. Quest’ultimo sarebbe stato avvertito dal cancelliere e della moglie del mafioso Nunziatina Bianca, durante i colloqui con il marito in carcere.
Il cancelliere infedele avrebbe favorito anche Giovanni Cassarino, pregiudicato per una estorsione commessa ad Avola negli anni novanta, in concorso con i capi clan Antonio e Giuseppe Trigila.
La convivente di Maiolino, Maria Pulvirenti direttrice della sezione della cancelleria del Gip di Catania che si occupa di intercettazioni, è indagata in stato di libertà per rivelazione di segreto d’ufficio ed è stata interdetta dal pubblico servizio per 6 mesi.