PALERMO – “La vittoria della Vifracos al secondo bando di gara per il canile municipale è sub judice. La ditta non metterà più piede nella struttura di via Tiro a Segno finché non faremo le opportune verifiche”. L’assessore all’Ambiente del Comune di Palermo, Giuseppe Barbera, cerca di fare chiarezza sulla vicenda della gestione del canile, che ha assunto contorni grotteschi dallo scorso 25 febbraio, quando la Vifracos si è aggiudicata un secondo bando di gara di otto mesi (da maggio a dicembre) con un’offerta al ribasso del 17% rispetto a una base d’asta di 165 mila euro. Il primo contratto di gestione della Vifracos, partito il 16 gennaio, era stato da poco rescisso dall’Amministrazione, dopo la scoperta che si tratta di una ditta di pulizie e altri servizi che sembrerebbero avere poca attinenza con la cura di animali. Per fare un esempio, lo scorso 9 gennaio una determina dirigenziale dell’Area della Cultura ha assegnato in cottimo fiduciario alla Vifracos il trasferimento dei manoscritti da Palazzo Marchese alla Biblioteca comunale di piazza Casa Professa.
La decisione di ‘sfrattare’, almeno per il momento, l’azienda corleonese è scaturita dall’incontro di stamattina, voluto dal presidente del Consiglio comunale Salvatore Orlando, tra lo stesso assessore, il dirigente al Servizio Diritti degli animali Antonino Rizzotto, il veterinario del presidio Asp al canile Francesco Francaviglia, il consigliere comunale Fabrizio Ferrara, la presidente della IV Commissione consiliare Giusi Scafidi e la presidente provinciale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, nonché consulente del Comune sui diritti degli animali, Elena La Porta.
“Per le prossime due settimane saranno le associazioni animaliste ad occuparsi degli animali e le ringrazio per questo – prosegue Barbera –. Per il secondo bando i responsabili della Vifracos si sono limitati a presentare un’autocertificazione: hanno dieci giorni di tempo, quindi fino al 7 marzo, per mostrarci una documentazione completa e adeguata al compito che si assumono. Magari in questo mese hanno risolto le carenze riscontrate nella prima gara. Nel frattempo i miei ispettori porteranno a termine la relazione sui comportamenti del personale. Sulla base di questa e della documentazione presentata prenderemo una decisione sull’assegnazione. Vedo difficile invece che si possa ricorrere all’Ada al posto della Vifracos, a meno che non vinca il ricorso contro l’esclusione dal secondo bando. Altrimenti faremo una nuova gara”. L’Ada, l’Associazione per la Difesa dell’Animale, è stata esclusa dal secondo bando per una questione burocratica, la mancata firma del vicepresidente.
“Vorrei capire com’è possibile che una ditta appena ritenuta inidonea alla gestione degli animali – attacca il consigliere Ferrara – possa vincere un’identica gara, mentre l’Ada sia stata esclusa per un cavillo. L’aggiudicazione di questa seconda gara è stata regolare, ma la Vifracos doveva essere esclusa a monte, in autotutela, cosa che la commissione, presieduta sempre da Rizzotto, non ha fatto. La sua posizione è che le responsabilità sono da attribuire alla ditta perché nel certificato camerale per il bando di gennaio avrebbe fatto delle dichiarazioni mendaci. Rizzotto e l’assessore si sono impegnati a impedire che da domani la ditta possa rientrare nel canile, ma in teoria già da giorni non dovevano occuparsene più. Purtroppo pare che la raccomandata con la disdetta del contratto sia partita ma non ancora arrivata. Misteri”.
“Mi auguro che il Comune blocchi l’assegnazione e chieda i danni alla Vifracos – conclude Ferrara –. Perché o ha sbagliato Rizzotto o ha mentito la ditta. Forse il dirigente era distratto dalla campagna elettorale?”. Antonino Rizzotto, infatti, era candidato al secondo posto nella lista Grande Sud-Mpa alla Camera per la Sicilia occidentale.
Soddisfatta della riunione odierna si dice Elena La Porta, presidente della Lega per il cane, che tuttavia chiede che l’eventuale esclusione della Vifracos segua una corsia preferenziale: “Stamattina ho ribadito ai presenti di essere molto cauti nelle prossime mosse perché non si ripetano le leggerezze commesse con il primo bando. Non era mica un bando per le pulizie! Ho comunque visto molto interesse da parte di Orlando e Barbera ma i problemi, come la carenza di personale o quella dei disinfettanti, vanno risolti in fretta. Non scordiamoci che è una struttura sanitaria. Non è ammissibile che l’acquisto del materiale sanitario venga rimandato”.