Primarie, Alessi: "Fi non c'è" | Ci sono Dell'Utri, Crocetta e Cuffaro - Live Sicilia

Primarie, Alessi: “Fi non c’è” | Ci sono Dell’Utri, Crocetta e Cuffaro

Silvio Alessi (accanto al microfono)

Il vincitore delle primarie nella coalizione "Agrigento 2020" (in primo piano nella foto, davanti al microfono): "Sono stato oggetto di attacchi incomprensibili. Il nostro è un progetto civico, nell'interesse della città". Ma tra gli "sponsor" ecco il vicecoordinatore regionale degli azzurri storicamente vicino all'ex senatore, il governatore gelese e il fratello del presidente di Raffadali.

PALERMO – “Forza Italia non c’è”. Silvio Alessi avrà pure votato, in passato, per Silvio Berlusconi. Ma Forza Italia no, non c’entra. C’è, invece, il “Patto per il territorio” nella mega-coalizione che ha lanciato il presidente della squadra di calcio dell’Akragas nella corsa alla poltrona di sindaco di Agrigento. Una lista civica, per carità. Poco conta se a guidarla sia Riccardo Gallo Afflitto, che di Forza Italia è un parlamentare nazionale e persino vicecoordinatore regionale. E poco conta che lo stesso Alessi stesse per essere inserito, nelle ultime elezioni europee, nella lista degli azzurri.

Forza Italia non c’è. Per il resto, c’è di tutto. C’è un parlamentare nazionale in passato molto vicino a Marcello Dell’Utri. C’è la benedizione del governatore antimafia Rosario Crocetta e della sua “vice” Mariella Lo Bello. E c’è persino l’impegno in prima persona di un altro Silvio. Che di cognome fa Cuffaro. Fratello dell’ex governatore oggi in carcere per mafia. Candidato sindaco anche lui, ma nella sua Raffadali. Pronto persino a “bacchettare” l’esponente del Nuovo centrodestra, Enzo Fontana: “Perché criticate tanto la candidatura di Alessi?”.

A sorprendere, però, oggi è anche la sorpresa di Forza Italia. E anche degli altri alleati improvvisamente scontenti della grande coalizione. Il “progetto-Alessi” va avanti infatti da mesi. Lontano dai riflettori mediatici, all’inizio. Ma non certamente dalle discussioni dei leader di partito. Informati da tempo. E scandalizzati all’improvviso.

Certo, Alessi ci sta anche mettendo del suo per farli litigare. Una frase scivolosa sulla mafia, poi “precisata”. Quel riferimento al Cavaliere che imbarazza i dirigenti del Pd che quella candidatura l’hanno sostenuta, fino a ieri. Ma che adesso, anche di fronte a quelle uscite, stanno pensando alla marcia indietro. All’abbandono di quel progetto di “Nazareno siculo”. Al lancio di un proprio candidato alternativo alla coalizione. E ovviamente, in quel caso, alla cancellazione del simbolo del Pd dai volantini che accompagneranno la campagna elettorale di Alessi.

Dove non sarà presente nemmeno il simbolo di Forza Italia. Perché, spiega Alessi, “Forza Italia non fa parte della coalizione. Questa è un’alleanza tra partiti e movimenti civici noti a tutti che vogliono ridare dignità agli agrigentini. La nostra voglia di fare – ha aggiunto Alessi – ovviamente fa paura, per questo sono stato vittima di attacchi privi di fondamento. Dalle assurde dichiarazioni sull’assenza della mafia ad Agrigento attribuitemi falsamente, alle notizie prive di fondamento che parlano addirittura di bandiere di Forza Italia e Pd che sventolavano sui gazebo. Tutte follie”.

Follie strumentali, ovviamente. Che puntano a far “fallire” il progetto di “rinascita” della città. Benedetto persino dal governatore Crocetta, giunto di persona ad Agrigento alcuni giorni fa, e dalla sua vice, l’agrigentina Mariella Lo Bello. “Queste polemiche – aggiunge infatti Alessi – sono state create ad arte per nascondere un progetto serio e alla luce del sole. Tutti i partiti e i movimenti che ne fanno parte (Pd, Voce Sicilia, Pdr, Patto per il Territorio, Sicilia Democratica, Megafono, la lista “Agrigento Città Normale” e la mia lista civica che si aggiungerà) sono stati ufficialmente annunciati. È una coalizione che rispecchia la lodevole apertura ai moderati portata avanti dal premier Matteo Renzi per il rilancio dell’Italia, nel nostro caso di Agrigento”.

Una lettura un po’ diversa da quella dei renziani agrigentini, che hanno persino chiesto l’annullamento delle primarie. In “conflitto” col leader di quell’area ad Agrigento, cioè Marco Zambuto. Che aveva salutato quella consultazione come un “successo della partecipazione”. E invece, ecco le polemiche.

E Alessi, già che c’è, punta il dito anche nei confronti del prossimo avversario, cioè il candidato Udc Lillo Firetto. Dando di fatto il “via” alla campagna elettorale vera e propria. “Sembrano non sconvolgere nessuno – dice infatti – le dichiarazioni di un ‘forse’ candidato sindaco (non agrigentino) che definisce ‘grande ammucchiata’ questa coalizione quando è stato eletto, in un altro Comune, con tutti i partiti al seguito e unico avversario Italia dei Valori. Lo stesso che oggi ha l’appoggio di Ncd, Udc e degli ex Mpa e che continua a nasconderlo agli agrigentini. Di cosa si vergogna? Non è questa una presa in giro? Io e la mia coalizione, – aggiunge Alessi – a differenza degli altri, stiamo facendo tutto con onestà e trasparenza perché vogliamo parlare chiaro ai cittadini e con loro ci siamo subito misurati attraverso le primarie. Alle polemiche hanno risposto i 4.200 agrigentini che sono andati nei gazebo partecipando in massa a un momento di democrazia, oggi osteggiato da chi vuole continuare a portare avanti le vecchie logiche politiche. Tutto il resto sono solo problemi interni ai partiti a livello nazionale e regionale: da uomo libero quale sono continuerò a non entrare nel merito di questioni che non mi riguardano”.

Non riguardano Alessi, ma riguardano forse tutti gli altri. Che oggi sembrano affannarsi a “cancellare” dal curriculum di Alessi quella “vicinanza” con Forza Italia, vera “pietra dello scandalo” (e non potrebbe essere altrimenti, visto che i partiti che hanno preso parte alle primarie sono, per la maggior parte, quelli che compongono la coalizione a sostegno di Rosario Crocetta).

Un “problema” del quale si è accorto improvvisamente anche il Pd. Che tra domani e dopodomani prenderà una posizione chiara sul candidato. Non escludendo l’abbandono del progetto “Agrigento 2020”. “Le dichiarazioni del candidato a sindaco Alessi – ha precisato il deputato regionale del Pdr, Michele Cimino – chiariscono che egli non fa parte di alcun partito e non ha tessere di partito. Alessi è un imprenditore che ha preteso la legittimazione politica delle primarie a differenza di altri. Adesso è bene che il Pd rifletta e si confronti sebbene era meglio che ciò avvenisse preliminarmente. Ho dichiarato che avrei sostenuto qualsiasi candidato avesse vinto le primarie, forse il Pd doveva impegnarsi di più su Bellini, oggi sono sempre più consapevole che con Silvio Alessi noi del Pdr anche soli andremo al ballottaggio e vinceremo le elezioni”. Anche da soli. Cioè anche senza il Pd. La maggioranza di Crocetta (e anche un po’ l’opposizione), all’ombra dei Templi, non ha pace.


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