PALERMO- Si è parecchio complicata la trattativa per la formazione della lista del Centro democratico di Bruno Tabacci in Sicilia. La pattuglia dei dissidenti di Grande Sud si è spaccata, con Riccardo Savona, oggi passato al gruppo misto, che si è avvicinato a Giacomo Portas e ai suoi “Moderati” apparentati col Pd, dopo aver trovato le porte chiuse per l’inserimento in lista della moglie. Con Savona, stando agli ultimi boatos, potrebbe andare anche l’altro deputato regionale Edi Tamaio. Michele Cimino e Titti Bufardeci, invece, tratterebbero ancora con Tabacci ma la loro partecipazione alle liste di Centro democratico appare adesso più improbabile e non si esclude un loro possibile avvicinamento last minute alla lista di Crocetta. Chi resta stabilmente nel progetto tabacciano è Carmelo Lo Monte, che dovrebbe essere il numero due in entrambi i collegi della Camera, dietro a Tabacci. Per la quale si parla anche dell’imprenditore Pietro Murania e del sindaco di Baucina Gino Coniglio.
Dopo la notizia della non candidatura di Francesco Rutelli nelle liste del Centro democratico, anche l’Api si potrebbe allontanare dal progetto. Mentre non dovrebbe essere della partita il movimento Territorio di Salvo Andò e Nello Dipasquale, che invece dovrebbe sostenere la lista Crocetta al Senato. Insomma, a pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle liste, la quadra ancora non c’è.
“Stiamo lavorando perché la benzina e l’energia costino meno in Sicilia. E siccome i questo quadro pochi voti valgono molto per vincere al Senato, giochiamo le nostre carte – dice Michele Cimino -. A me interessa il progetto politico non la singola lista. E credo che col centrosinistra si possa valutare un impegno forte su questo tema. Berlusconi ha avuto la possibilità di farlo ma è sempre stato soggiogato dalla Lega e oggi lo è ancora di più”. Insomma, è da quella parte del campo che Cimino e Bufardeci guardano, ma ancora un’intesa sulla lista non c’è. Di (quasi) certo, è che in Sicilia, al Senato, la coalizione di Bersani avrà una lista in più rispetto al previsto, e sarà appunto quella dei Moderati di Portas con Riccardo Savona a trainarla. Sempre che si faccia in tempo a organizzare una lista in tre giorni. Trasformismo dell’ultima ora sul quale il Pd chiude un occhio per tentare la difficile vittoria in Sicilia che potrebbe assicurare a Bersani la maggioranza al Senato.
Anche nel centrodestra ci si prende tutto il tempo a disposizione per le liste. Nel Pdl non si è ancora sciolto il nodo delle possibili deroghe ai sette uscenti che hanno superato il limite dei mandati. In bilico tra gli altri Enrico La Loggia, Tonino D’Alì e Mimmo Nania. A quanto si apprende, le deroghe saranno pochissime. Quanto ai capilista, Renato Schifani dovrebbe guidare la lista del Senato, mentre alla Camera i due co-coordinatori Dore Misuraca e Giuseppe Castiglione sarebbero piazzati nelle posizione di vertice delle due circoscrizioni. Alla fine, come sempre, deciderà tutto Berlusconi. E restano ancora da definire le caselle da riservare agli “ospiti” di altri partiti minori. Grande Sud e Mpa dovrebbero fare una lista comune alla Camera e liste separate al Senato, ma dei nomi ancora non si sa molto. Con Fratelli d’Italia non correrà Vincenzo Vinciullo, che resta nel Pdl.