Cara di Mineo, ancora violenza |La denuncia del Coisp - Live Sicilia

Cara di Mineo, ancora violenza |La denuncia del Coisp

Il sindacato di Polizia ritiene che le "vite degli alloggiati e delle Forze dell'Ordine sono seriamente in pericolo".

Rivolta nella struttura
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MINEO (CT) Il Coisp comunica che nella serata del 30 luglio si è verificata l’ ennesima rivolta all’interno del Cara di Mineo che ha visto quali antagonisti diverse etnie tra cui nigeriani e ghanesi: molti feriti anche gravi con fratture, lesioni gravissime come ad esempio “il morso che un ospite ha dato a un altro ospite staccandogli la falange del dito”, ferite d’arma da taglio, trauma cranici eccetera. Le cause sono dovute anche a problemi di convivenza tra le varie etnie che anziché farle vivere in aree riservate in base all’etnia di provenienza vengono unite tra loro e collocate all’interno delle stesse unità abitative: si ricorda che la capienza del Cara è di circa 2500 ospiti, attualmente presenti circa 3500.

Secondo il sindacato le “vite degli alloggiati e delle Forze dell’Ordine sono seriamente in pericolo e per tale motivo si chiede un intervento immediato al fine di evitare che la situazione possa degenerare ulteriormente e in modo irreparabile. La predetta violenza non si manifesta soltanto all’interno del Centro anzidetto infatti, alcuni soggetti provenienti dal predetto Cara, aggregandosi in pericolose bande, seminano terrore e panico commettendo reati quali rapine, furti e aggressioni nel centro storico Catanese dove, specialmente la sera, si riuniscono pacificamente molti giovani alla ricerca di svago e tranquillità”.

Il sindacato chiede “una maggiore responsabilità da parte delle Istituzioni nei confronti del Cara in questione e che venga potenziato il dispositivo di sicurezza aumentando l’aliquota di personale e inoltre che presenti in loco siano oltre i Funzionari di Polizia anche i primi Dirigenti incluso il Vicario della locale Questura che in base al loro diverso profilo professionale e alla comprovata esperienza maturata nel corso degli anni diversamente potrebbero gestire le situazioni di pericolo. A tal proposito si precisa che in altri siti, come ad esempio il Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di Lampedusa, era costante la presenza dell’allora Vicario di Agrigento”.

 


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