Cara Ministra, l'infertilità non è una colpa - Live Sicilia

Cara Ministra, l’infertilità non è una colpa

"Chi vuole figli e non ne fa spesso è perché non può. E sa bene che significa questa scelta, quando di scelta si tratta".

la lettera
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Cara Ministra Lorenzin,

la ringrazio come donna, come metà di una coppia, come italiana, per l’attenzione che Lei e il Governo di cui fa parte state dando al tema della fertilità e della natalità. L’argomento, infatti, merita i riflettori della politica, tutta, per le implicazioni sanitarie, sociali ma anche economiche – perché c’è anche questo aspetto Ministra, non è vero? – che la rinuncia alla genitorialità comporta. Ma, cara Ministra, non basta istituire una giornata per sensibilizzare le coppie. Anzi, credo che questo sia proprio uno sforzo inutile. Chi vuole figli e non ne fa spesso è perché non può. E sa bene che significa questa scelta, quando di scelta si tratta. Lo sanno bene le donne e i loro corpi che vorrebbero procreare quando sono giovani. Lo sanno i padri, spesso già imbiancati quando arriva il primo figlio, che vorrebbero giocare a pallone senza il fiatone dopo pochi passaggi. Lo sanno tutti quelli che, quando viene loro chiesto quando fate un figlio, abbassano lo sguardo. Perché loro vorrebbero, eccome se vorrebbero. Ma a volte non possono.

Ma come si fa, cara Ministra, quando non c’è lavoro? Come si fa, cara Ministra, quando non ci sono i nonni? Come si fa, cara Ministra, quando non si può accedere alle cure sanitarie? Nella prima – mi permetta di dirle, insultante, campagna pubblicitaria, è stato stigmatizzato anche il figlio unico. Cara Ministra, lei lo sa quante coppie vorrebbero anche solo un bambino? Inoltre, e mi scusi se glielo rammento, perché organizzare un fertility day (tra l’altro, perché non usare la lingua italiana per comunicare un messaggio che Lei e il governo che rappresenta ritiene così importante?) e non introdurre l’educazione alla sessualità nelle scuole? E’ lì che le bambine sognano di diventare mamme. Solo dopo, quando comprendono che il mondo, l’Italia, non è per le madri, cambiano idea. E inseguono una carriera, l’indipendenza, il lavoro. Dal quale potrebbero essere cacciate proprio perché incinte.

Le contraddizioni del fertility day, anzi del giorno della fertilità, sono tante, troppe, e il Governo dovrebbe lavorare per eliminarle. In ogni caso grazie signora Ministra: con questa giornata molto di quanto, fino a oggi, nascosto sotto il tappeto, sotto la parola “famiglia”, le mancanze di decenni di legislazione non sufficiente sulla maternità, le paura di migliaia di donne, di uomini, di coppie, vengono finalmente alla luce.


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