Ramacca, autista del 118 con 37 dosi di cocaina: arrestato - Live Sicilia

Ramacca, autista del 118 con 37 dosi di cocaina: arrestato

L’arresto è stato eseguito dai carabinieri del Norm della compagnia di Palagonia: l’autista risultava in servizio
CARABINIERI
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RAMACCA (CATANIA) – Stava andando decisamente di fretta e ai carabinieri ha provato a spiegare che il motivo era il suo turno al 118. Peccato però che un “soccorritore” di 47 anni, che stava guidando a Ramacca a tutta birra prima di essere inseguito e arrestato dai militari, avesse altri motivi per dileguarsi.

In macchina i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Palagonia, che lo hanno arrestato in flagrante, hanno trovato un coltello con lama di 15 centimetri e 37 dosi di cocaina. L’arrestato è stato subito rimesso in libertà con obbligo di presentazione in caserma.

Le accuse sono detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere,oltre che interruzione di pubblico servizio. Secondo quanto riferito dai militari, l’Aliquota Radiomobile era impegnata in un servizio coordinato a largo raggio volto al contrasto dell’illegalità diffusa nel territorio del Comune di Ramacca.

Hanno notato la velocità dell’auto il cui conducente, incurante dei potenziali rischi per i pedoni e gli altri utenti della strada, aveva svoltato a gran velocità per immettersi dalla via Nazario Sauro nel viale Libertà. La pattuglia, postasi all’inseguimento, è quindi riuscita immediatamente a bloccare il mezzo.

L’autista indossava una tuta da soccorritore del 118. Immediatamente l’uomo, alle domande dei Carabinieri, ha manifestato nervosismo. Ha detto di doversi immediatamente recare presso il posto 118 di Ramacca. Ha aggiunto di essere l’unico autista dell’ambulanza.

Tuttavia i militari, insospettiti, hanno controllato l’auto trovando il coltello e la droga nella cuffia in gomma della leva del cambio, manomessa e non perfettamente collocata nella propria sede.

Il mezzo inoltre era senza assicurazione. Inoltre, secondo quanto è emerso, in quel momento l’uomo risultava in turno al servizio “118”, vanificando, in tal modo, la possibilità di attivazione del sistema di pronto soccorso in caso di necessità.


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