Carceri, organico carente e aggressioni: il sopralluogo del sindacato

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 “Siamo oggi in Sicilia per dare un segnale di attenzione e vicinanza al personale impegnato giornalmente", dice Giuseppe Moretti.

CATANIA. Carenza di organico, aggressioni e strutture fatiscenti. Questa la denuncia dell’USPP (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria) che con il suo Presidente nazionale Giuseppe Moretti, il segretario nazionale Francesco D’Antoni, il segretario provinciale Massimiliano Geraci e una folta rappresentanza di agenti penitenziari, oggi, hanno fatto un giro informativo e perlustrativo nelle strutture  detentive del capoluogo etneo, Bicocca e piazza Lanza. “Siamo oggi in Sicilia per dare un segnale di attenzione e vicinanza al personale impegnato giornalmente – dice Giuseppe Moretti – in un momento di difficoltà amplificato dal passaggio di un Capo Dipartimento a un altro. Metteremo in evidenza le criticità presenti nel nostro dipartimento di Polizia Penitenziaria. Le aggressioni legate ai detenuti con problemi psichiatrici e, non ultimo, quello legato alle piante organiche che incide in maniera significativa sulle strutture penitenziarie”. Una carenza di organico che si attesta a circa il 30% delle unità previste e amplificato dal “falso dato” legato ai pensionamenti che sommato alle già importanti carenze di personale di Polizia Penitenziaria aumenta la percentuale mancante in maniera esponenziale.

“Siamo qui oggi per fare salire l’attenzione sugli Istituti di detenzione siciliani”. Bicocca è una struttura di alta sicurezza adesempio. “Strutture che necessitano di maggiori investimenti anche dal punto di vista strutturale – continua Moretti – senza manutenzione ordinaria che non viene fatta”. Una ricognizione, quella di oggi dell’USPP, che sarà relazionata e consegnata al Capo Dipartimento dell’Amministrazione Giudiziaria Carlo Reinoldi insediatosi a marzo scorso.
“Puntiamo il dito sui nuovi inserimenti in organico che saranno riassorbiti, a breve termine, dai pensionamenti – continua Moretti – a Bicocca arriveranno 18 unità, a fronte dei 38 agenti mancanti in organico, ma a questi bisogna sottrarre quelli che a breve andranno in pensione. In pratica noi chiediamo che la pianta organica sia al completo”. Piante organiche, quelle degli Istituti di Pena, che avevano già subito dei tagli. “In Sicilia rasentiamo il paradosso – puntualizza Massimiliano Geraci – un agente di Polizia Penitenziaria potrebbe arrivare a gestire, da solo, 4 posti di servizio”. Un “posto di servizio” è l’equivalente nella gestione di20 o 50 detenuti. Una situazione critica all’interno degli Istituti di detenzione.

La delegazione dell’USPP ha ispezionato, oggi, il carcere di Bicocca e quello di piazza Lanza, domani toccherà a quelli di Augusta e Siracusa. Una situazione evidenziata dal report redatto dopo il sopralluogo al carcere di Bicocca dall’USPP. Con la visita odierna vi è la conferma della forte carenza d’organico evidenziata dal fatto che il personale in servizio all’interno della struttura è carente di 38 unità su 129 in pianta organica. La turnazione infatti è al limite dei livelli minimi di sicurezza con tre turni giornalieri che prevedono due ore di straordinario fisse. Al 2 marzo dell’anno in corso vi sono 8438 congedi ordinari arretrati e ben 368 giorni di riposo non fruiti con l’accorpamento di posti di servizio nei turni pomeridiani e notturni che amplificano i carichi di lavoro. Spesso si verificano turni prolungato fino a nove ore giornaliere e nel settore delle video conferenze anche oltre tale orario per l’esecuzione delle udienze, mentre non esistono aree idonee dove ospitare detenuti che provengono da altri istituti e in attesa dell’udienza. 

Oltre a ciò c’è da registrare una carenza anche nel Nucleo Traduzioni Provinciale
che risulta carente di oltre il 40% (75 unità su un organico che ne prevede 121) con il ricorso continuo al supporto di unità prelevate dall’interno. Carichi di lavoro insopportabili nonostante ci sia una bassissima incidenza delle malattie grazie alla dedizione del personale di polizia penitenziaria in servizio. Per quanto riguarda il benessere del personale pessima è la condizione della caserma nella quale nessuna privacy può essere garantita e il personale è costretto a pernottare in camerate da otto posti con docce comuni che sono assolutamente indecorose per la dignità di un Corpo. Lo spaccio agenti è chiuso e il personale è costretto ad usare le macchinette distributrici automatiche. Sotto il profilo strutturale a parte l’inadeguatezza della caserma c’è da registratore una generale insalubrità dei luoghi di lavoro e soprattutto in alcuni posti di servizio, come i locali della cucina detenuti, l’umidità dei muri è motivo di problemi di salute del personale ivi in servizio. Negli stessi locali vi sono finestre dalle quali entra acqua e freddo in inverno. Questo il report della situazione attuale nella struttura detentiva di Bicocca 

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