CARINI (PALERMO) – Circa ottanta persone sono sedute sui divani e sulle sedie appena trasportati fuori dalle abitazioni che avevano occupato. Dicono che non andranno via da lì, che resteranno in via Rocco Chinnici ad oltranza. A Carini, oggi, per il terzo giorno consecutivo, le forze dell’ordine hanno proceduto allo sgombero coatto di trenta alloggi popolari, che nei mesi scorsi erano state abitate da abusivi provenienti da Palermo, dalla zona dello Zen e dal Cep. Sul posto, dove alcune ditte di traslochi hanno liberato gli appartamenti, sono entrati in azione i carabinieri, la polizia, i vigili urbani ed anche i vigili del fuoco che hanno controllato le condizioni delle abitazioni.
In via Rocco Chinnici, per precauzione, è stato presente anche il 118: una donna costretta ad abbandonare uno degli alloggi ha accusato un malore oggi pomeriggio ed è stata soccorsa dai sanitari. In generale, l’atmosfera che si respira da tre giorni nella zona interessata dallo sgombero, è di pura tensione. Per diverse ore, infatti, alcuni abusivi si sono barricati nelle case dicendo che non le avrebbero mai abbandonate. “Adesso dove dovremmo andare – hanno urlato – per strada coi bambini e le mogli in gravidanza?”.
Oggi il giorno clou, visto che alla fine tutti gli appartamenti sono stati lasciati liberi per essere consegnati ai legittimi assegnatari. “Ma non ce ne andiamo lo stesso – dicono gli abusivi tra i pochi mobili con i quali avevano arredato gli alloggi – perché abbiamo il diritto di avere un tetto sulla testa, proprio come coloro che verranno ad abitare qui. Anche noi dobbiamo essere aiutati”.
L’assegnazione degli alloggi è stata decisa nei mesi scorsi, e fino ad oggi non era ancora stato effettuato il passaggio formale. Gli occupanti sostengono che tra i trenta assegnatari ci sarebbero anche non aventi diritto, ma chi andrà ad abitare negli alloggi ribadisce la legittimità dell’assegnazione, come il sindaco di Carini, Giuseppe Agrusa, ha d’altronde ribadito: “Abbiamo stilato la graduatoria degli aventi diritto davanti al maresciallo dei carabinieri e al funzionario della polizia di Stato. Quindi tutto è in regola”.
Nell’edificio, inoltre, era prevista la fine dei lavori per il mese di gennaio, ma l’impresa che li stava eseguendo – la Scoglio spa di Napoli – ha dovuto bloccare l’intervento proprio per la presenza degli occupanti. Questi ultimi, minacciano azioni eclatanti nonostante siano nel frattempo state collocate le porte blindate con tanto di serrature nuove di zecca: “Non abbiamo dove andare. Dormiremo qui, di fronte alle finestre e alle porte di chi ha più diritto di noi a vivere in una casa. Tra di noi ci sono anche bambini portatori di handicap e anziani. Questa giustizia è?”.