Caro Babbo Natale,
ti scrivo da Palermo, dove il sole splende anche a dicembre, il panettone si accompagna alle arancine e il traffico… vabbè, quello è un capitolo a parte. Avrei mille cose da chiederti, soprattutto per la mia città, che poi è come chiederle per me stesso, vivere in un posto dove si sta bene rende felici.
Vorrei più sicurezza innanzitutto, qui si spara con una facilità inquietante, le strade spesso al buio aumentano le probabilità di finire “fatti a polpette” e le baby gang sono l’incubo di giovani e anziani, i teppistelli in erba non fanno grandi distinzioni. Oppure, basta una parola di troppo, una mancata precedenza o uno sguardo interpretato male e scatta l’aggressione.
Scusami, mi sto lasciando prendere la mano, se inizio l’elenco completo dei guai arriviamo a Pasqua (che non è di tua competenza) e non voglio essere egoista, so che devi accontentare tanti. Allora mi limito: quest’anno solo due desideri, uno per le istituzioni e uno per noi palermitani.
Primo desiderio, una visibile presenza della polizia municipale nelle strade. Non chiedo un esercito di vigili come nei film americani, solo quel tanto che basta per far rispettare le regole basilari. Parlo del divieto di parcheggio in doppia o tripla fila, delle soste selvagge sui marciapiedi e sugli scivoli che costringono mamme con passeggini, anziani e disabili a slalom tra le auto; delle soste selvagge davanti a scuole e negozi (“tanto è solo un minutino”); dei mercatini rionali invasi da abusivi che ostruiscono accessi e vie di fuga.
È vero, i caschi bianchi sbrigano già un lavoro enorme, ma sono palesemente troppo pochi per una città grande e caotica come la nostra. Babbo, potresti portare in slitta qualche rinforzo? Se ne parla da mesi e non arrivano, l’organico è ridotto all’osso e i numeri promessi sembrano insufficienti. Qualche pattuglia in più nei punti critici renderebbe le strade più fluide, sicure e – ammettiamolo – meno nervose. Qui, tra clacson e insulti finiamo in terapia prima di Natale.
Secondo desiderio, un maggiore senso civico per noi palermitani. È vero che molti problemi vengono dall’alto e chi governa ha le sue responsabilità, ma noi cittadini non siamo da meno: buttiamo cartacce per terra invece di cercare un cestino, ignoriamo gli orari della differenziata, abbandoniamo roba ingombrante sui marciapiedi e poi ci lamentiamo del degrado.
Immagina se ognuno facesse la sua parte: niente doppia fila “perché ho fretta”, deiezioni canine diligentemente raccolte, rifiuti differenziati con cura. Palermo diventerebbe più bella, vivibile, europea, senza aspettare miracoli dall’amministrazione.
Babbo Natale, potresti spargere un po’ di polvere magica di responsabilità civica? Quella che fa pensare due volte prima di intasare un incrocio o gettare un fazzoletto dal finestrino. In fondo, questi due regali si completano: più vigili per far rispettare le regole e più senso civico per non averne bisogno a battaglioni.
Perché Palermo merita di più: è una città straordinaria, con il suo mare, il cibo, i mercati, la storia, i monumenti e la gente calda e accogliente. Per elevarla davvero serve uno sforzo condiviso, istituzioni e cittadini che operano insieme per il bene comune. Grazie per avermi letto fino in fondo. Attendo fiducioso.

