Carte di credito e bancomat clonati | Così agiva la banda degli skimmer - Live Sicilia

Carte di credito e bancomat clonati | Così agiva la banda degli skimmer

Bancomat con trucco a Palermo

In poco tempo gli sportelli taroccati memorizzavano i dati delle carte. Le indagini vanno avanti.

PALERMO – Uno o più prelievi di soldi in contanti tra una visita al museo, un gelato o una passeggiata. Poi il ritorno nella propria città, da cui sarebbe stato più complicato risalire al bancomat “col trucco”. Le indagini del commissariato Oreto-Stazione che ha guidato la task force per rintracciare chi manometteva gli sportelli automatici sono ancora in corso, ma è stato accertato che nel mirino dei truffatori serbi già denunciati, c’erano soprattutto i turisti. Per questo gli “skimmer” erano stati collocati negli Atm delle attività commerciali del centro storico, dove il bacino d’utenza, specie in questo periodo, è più ampio. Venivano lasciati sui totem per tre o quattro giorni, immagazzinavano più dati possibili, poi qualcuno li rimuoveva.

Secondo quanto constatato dalla polizia, infatti, corso Vittorio Emanuele e via Maqueda erano stati letteralmente “infestati” dagli apparecchi collocati per memorizzare il pin e acquisire tutti i dati che permettevano la clonazione delle carte. Tre gli sportelli trovati manomessi nel giro della prima settimana di giugno, da un call center vicino al Teatro Massimo, ad un internet point e una gelateria tra la cattedrale e i Quattro Canti. Nei giorni successivi altri due sono stati individuati dopo la segnalazione al 113 e, durante le indagini, gli agenti hanno accertato due ulteriori casi, sempre all’interno del percorso arabo-normanno. L’ultimo, era stato collocato sul totem alle 11 del mattino, ma i poliziotti l’hanno trovato e rimosso poche ore dopo.

Ad essere presi di mira non sarebbero mai stati i bancomat degli istituti di credito, ma quelli “mobili” noleggiati da negozi, bar e attività ricettive. In centro città sono spuntati come funghi: in cambio gli esercenti ricevono un fisso, oltre ad una percentuale sulle transazioni, offrendo un servizio attivo 24 ore su 24. Una comodità per turisti e visitatori, finiti però in trappola a centinaia. Il numero degli utenti truffati è ancora da accertare, la polizia precisa infatti che le apparecchiature, comprese sim, chiavette usb e microtelecamere, saranno dettagliatamente analizzate per quantificare i danni economici provocati.

Nel frattempo, 2600 euro sono già stati sequestrati ai due uomini che avevano creato in una casa vacanze una sorta di base operativa. Una vera e propria centrale della truffa a pochi metri dal Teatro Massimo, passata al setaccio dagli agenti dopo aver bloccato i due complici per le vie del centro. In base a quanto accertato, i due avrebbero alloggiato nell’appartamento senza essere registrati dal proprietario, poi denunciato. Tra soldi in contanti e pc, sono state trovate decine di sim utilizzate per memorizzare i dati e poi scaricarli, oltre al dispositivo plastico che era meticolosamente stato realizzato per essere sovrapposto a quello originale.

Un aspetto che rende più difficoltosa l’individuazione dell’apparecchio in grado di memorizzare i pin e i dati attraverso la banda magnetica delle carte, poi clonate dai truffatori. Questi ultimi sarebbero stati pronti ad entrare in azione a qualunque ora: ogni momento poteva essere quello giusto, bastava essere lontani da occhi indiscreti per montare e poi smontare tutto. Ma ad immortalare ogni loro movimento c’erano le telecamere dei locali e degli alberghi del centro storico, grazie alle quali le indagini sono arrivate ad una svolta.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI